Straniero senza permesso di soggiorno lo aiuta nell’orto: anziano agricoltore a processo per favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
Al giudice l’imputato, 69 anni malato di cuore e invalido, ha spiegato la sua buona fede: «Non sapevo assolutamente che fosse clandestino. Lo ripagano dell’aiuto dandogli parte della verdura che coltivavano insieme e poche decine di euro. Era un piccolo aiuto economico». Non solo, l’uomo ha aggiunto: «Quel ragazzo è un grande lavoratore. E ha davvero passione per la terra». Il giudice ha creduto alla buona fede dell’imputato difeso dall’avvocato : «L’assoluzione è arrivata con formula piena», ha spiegato il lago. Citando il magistrato: «Perché il fatto non costituisce reato». La vicenda risale al 2009: in un piccolo appezzamento di Cittiglio lavorano l’anziano agricoltore e il giovane marocchino, 30 anni, che a quell’uomo buono non racconta di non essere in regola con il permesso di soggiorno.
È la polizia locale del Medio Verbano a scoprire la cosa facendo scattare la denuncia. Ma una storia così, esempio di solidarietà e voglia di integrazione vere, non poteva finire male. Non soltanto l’anziano è stato assolto, ma il marocchino è stato messo in regola attraverso la sanatoria per badanti: l’anziano lo ho preso in aiuto visto che il suo cuore malato aveva già subito quattro interventi di bypass. Il figlio dell’agricoltore, che gestisce un vivaio, ha infine offerto un’impiego al giovane immigrato con il pallino della terra.
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