Sfuma il colpaccio in villa In salvo le opere d’arte

PORTO CERESIO È stato sventato dai carabinieri di Porto Ceresio un clamoroso furto d’arte da oltre 100.000 euro. I ladri, quasi certamente una banda di professionisti che ha agito su commissione, erano pronti a scappare con oltre una ventina di quadri di gran pregio, pezzi di mobilia risalenti al Seicento e di argenteria antica. Una refurtiva ricchissima forse già pronta per essere piazzata nel traffico illecito delle opere d’arte.

La villa presa di mira è quella dell’avvocato Giuseppe Fontana, deceduto da tempo ma molto conosciuto nella zona di Porto Ceresio. Una figura prestigiosa della città con l’amore per l’arte nel sangue, un grande appassionato e collezionista di quadri e quant’altro. La villa è ormai disabitata: i figli dell’avvocato, infatti, vivono nella zona di Milano frequentando la pregevole residenza di Porto Ceresio, nella frazione di Cà del Monte, solo nei fine settimana. In casa c’era la custode, che però non si è accorta i nulla: i ladri, oltre tutto, si sono presi la briga di bloccare le porte d’accesso del suo alloggio.

Nella tarda serata di lunedì i ladri, approfittando della loro assenza e del luogo riparato della villa, hanno forzato la porta raggiungendo il salone. In pochi minuti si sono dati da fare rimuovendo, uno dopo l’altro, i vari dipinti appesi alle pareti delle stanze. Quadri molto preziosi tra i quali alcune ceramiche lavorate a mano provenienti dall’Asia orientale. Pezzi unici altamente quotati sul mercato tanto da poter attirare l’attenzione di occhi esperti. Poi, all’improvviso, il fuori programma. Un

furgone era stato già riempito, altri quadri erano pronti a occupare il retro del mezzo quando sono intervenuti i carabinieri di Porto. Gli investigatori, che nel frattempo si stavano occupando della perlustrazione e del monitoraggio del territorio, hanno raggiunto la zona della villa e si sono accorti che qualcuno la stava svaligiando. I ladri hanno dovuto abbandonare la refurtiva scappando nei boschi. I carabinieri, in compenso, sono riusciti a recuperare la refurtiva riconsegnandola agli eredi dell’avvocato.

b.melazzini

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