Shopping natalizio scontato Sì della Regione, Varese non ci sta

VARESE Arrabbiati e contrariati i commercianti di Varese si ribellano alle nuove regole: niente promozioni durante la stagione natalizia, nonostante la facoltà stabilita dalla Regione. «É una questione economica, di etica e anche di correttezza nei confronti dei nostri clienti», spiegano.

Nonostante le vibrate proteste della categoria manifestate all’inizio di settembre a consuntivo della stagione estiva, la Regione Lombardia non ha alcuna intenzione di rivedere la linea introdotta lo scorso giugno in via sperimentale per un anno e che permette ai negozi di proporre promozioni anche nel mese immediatamente prima dei saldi. Dunque durante la stagione natalizia della corsa ai regali, i varesini potranno beneficiare di promozioni già a partire dai primi giorni di dicembre. Ma la categoria insorge.

«Così a guadagnare saranno solo i punti vendita della Grande distribuzione, i negozi che vendono ciò che producono e che hanno ampi margini di guadagno anche sulla merce in saldo», protesta Ivonne Rosa, responsabile varesina della Fism (federazione italiana settore moda di Confesercenti). Secondo le intenzioni del Pirellone le promozioni nel mese precedente ai saldi, espressamente vietati da una legge nazionale, dovrebbero avere

l’effetto di trainare il commercio invogliando i cittadini all’acquisto. Effetto però smentito dai dati raccolti da Confesercenti a livello regionale e già consegnati in Regione. Secondo questo studio non solo sarebbe mancato l’effetto traino nella maggior parte dei negozi (a Varese vendite invariate in sei negozi su dieci), ma un commerciante su sei ha registrato addirittura una riduzione del volume di affari.

«Il 90% dei negozi lombardi è contraria al mese di promozione prima dei saldi, ma la Regione non ci ascolta e va dritta per la sua strada», protesta arrabbiata la rappresentante varesina del settore abbigliamento. «In questo modo rischiamo di compromettere anche la stagione natalizia, perché le aziende da cui acquistiamo la merce non ci fanno alcuno sconto e se non vendiamo a prezzo pieno almeno in stagione come facciamo a rimanere in piedi?», aggiunge spiegando che il ricarico sul prezzo pieno è quello che ci permette di «pagare gli stipendi, sostenere, di vivere e di sostenere i costi di gestione». Non così durante i saldi. «Sono una testona, ma io a dicembre le promozioni non le faccio, è anche una questione di etica e di correttezza verso i clienti», conclude Ivonne Rosa.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paola Molinari dell’omonimo negozio di calzature di piazza Repubblica: «Così non possiamo andare avanti – spiega – le stagioni sono sempre più corte, non facciamo in tempo a partire che già arrivano saldi e promozioni, non è giusto nemmeno per i clienti che acquistano a prezzo pieno a inizio stagione». La proposta è piuttosto quella di tornare all’origine del saldo, quello che arriva a fine gennaio e si applica sui fine serie. «Il saldo comunque non serve più ad aumentare le vendite, perché anche con gli sconti ormai la tendenza è quella di acquistare solo ciò che serve», aggiunge.

e.marletta

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