Si chiama Eccellenza non a caso. Ma in pochi se ne accorgono

L’editoriale della nostra Federica Artina

La chiamano Eccellenza mica per caso. Volete sapere perché? Se siete tifosi del varese non avete bisogno di spiegazioni: state già vivendo qualcosa di magico e di difficilmente riscontrabile in altre realtà calcistiche, anche a livello ben più alto. Se invece non siete appassionati alla causa biancorossa, questa magia cerchiamo di spiegarvela noi.Quello che i ragazzi della curva del Varese Calcio stanno mettendo in piedi nel nome di Erika Gibellini, forse, non ha eguali nel resto d’Italia. Si fa sempre molto in fretta a puntare il dito, a scrivere pagine su pagine e a infiocchettare titoli accusatori nei confronti dei non meglio definiti ed identificati “ultras” ma difficilmente vedrete un giornale o una tv nazionale mettere in risalto quello che i ragazzi della Nord varesina stanno facendo. La loro raccolta di maglie di grandi campioni del presente e del passato da mettere all’asta per aiutare la Fondazione Ascoli e di conseguenza i piccoli malati di cancro, nel giro di una manciata di ore ha già riscosso un successo epocale. E, siamo certi, a fine asta il riscontro sarà sorprendente. Perché la curva è il cuore pulsante di questa realtà parallela chiamata Varese, ma attorno a loro vive una passione, un entusiasmo, e un attaccamento genuino e verace per questi colori che tutto davvero sembra possibile. Anche mandare affanculo il cancro, come Erika ci ha insegnato.E poi, avete visto il video di ieri pomeriggio al Felice Chinetti di Solbiate Arno? Prima della partita i tifosi di Varese e Saronno sono scesi sul manto erboso sventolando con fierezza e

orgoglio le loro bandiere. Uno spettacolo nello spettacolo, a ribadire sì l’orgoglio e l’appartenenza a società solo apparentemente relegate negli inferi del “sistema calcio”. ma soprattutto un modo di dimostrare a tutti quanti che lo spettacolo non lo fanno soltanto i 22 in campo, ma anche e soprattutto le persone che fanno sì che quei ragazzi possano correre dietro un pallone. Senza tifosi il calcio non esisterebbe. Lo hanno capito alla grande in Eccellenza, chissà se e quando lo capiranno anche nelle alte sfere, anziché continuare a tirare la corda ad un pubblico che, giocoforza, prima o poi la spezzerà.Eccellenza. Dove la partita della domenica spesso è una “scusa” per ritrovarsi in una grande famiglia. Dove tutti cercano di aiutare tutti. Dove si coltivano talenti, sogni, speranze e soprattutto valori e ideali.Eccellenza. Quella che troppo spesso manca ai livelli alti, dove la polemica, la facinorosa rivalità, il business e i giochi di potere prendono sempre più spesso e sempre più sfrontatamente il sopravvento.Eccellenza. Quel mondo meraviglioso ed autentico che è troppo facile da snobbare, e che invece nasconde perle rare di umanità, verità e sport nel senso più vero della parola.L’Eccellenza è un po’ come noi: piccoli ma grandi, diversamente calcio. Una cosa è certa: chi la sta vivendo, difficilmente la dimenticherà. E, ne siamo certi, quando tutte le cose torneranno al loro posto un po’ la rimpiangerà.Ma tutto resterà. Resteranno i gesti della Curva, resteranno le amicizie, resteranno le emozioni. Resterà il Varese, e attorno a lui tutto potrà continuare a rinascere. Ancora ed ancora.