Spalle al muro, panchina pronta a saltare, stagione già finita. Musi lunghi, poche parole, nessuna sicurezza. O meglio, una sola: a Bra il Varese non vincerà. Mai. Non ci sono neanche i tifosi (o meglio, pochissimi: record negativo dalla rinascita): è spacciato. Anche perché sugli altri campi, tutto scritto: Gozzano facile con l’Olginatese, Caronnese in carrozza col Seregno, il Borgosesia va a dominare e vincere a Pavia, schedina di Pro Sesto-Borgaro 1+over 3,5+no gol fuori casa. E domani vince anche il Como, che scappa via.
Dunque, stagione finita, panchina che salta, il muro cade e sotto ci resta il Varese.
Cinque minuti, il Varese fa la bella statuina, il Bra segna l’1-0 senza quasi rendersi conto.
È appena cominciata, è già finita. Chi non è d’accordo, tipo Fratus, cosa crede di fare? Sì, ok, 1-1 all’8’. E allora? Tanto perderemo. Ecco, appunto, cosa ti dicevo? 11’ del secondo tempo, altre belle statuine, Rossi incorna di potenza, fa esplodere la rete e la stagione del Varese.
Guardiamoci alle spalle che qui c’è da salvarsi. 36’, calcio d’angolo, un pasticcio del Bra, la solita zampata di Palazzolo: speriamo di portare a casa il punto. Certo che girarla così, mentre soffri e non fai granché bene… vuoi vedere che…?
Ah no, ma va: Dolce, su punizione, calcia come un Dio. A giro, potente, imprendibile: ecco il 3-2 al 39’, quello che ti taglia le gambe. Palo? Doppio palo e fuori? Oh mamma: vuoi vedere che…?
Certo, con questo Repossi che per una volta non va e quel palo della luce di Molinari non vinceremo mai. 91’: Repossi ha spazio tra le linee, accende il turbo, raggiunge la trequarti, attacca il difensore che, solo, deve rinculare; Molinari lo accompagna alla sua sinistra. Vuoi vedere che…?
Una ventina di righe buttate lì senza senso, per raccontare una partita senza senso, di un gioco che non ha senso.
Perché il Varese, sotto un treno dopo un avvio così disgraziato di campionato, a Bra non può vincere.
Servono processi, servono rivoluzioni. Perché mancano carattere, coraggio, grinta; perché Iacolino non ha in mano la squadra, e la squadra non assomiglia a Iacolino.
Poi però, succede l’incredibile. E succede dopo una partita senza senso.
Bra avanti subito, come anticipato (5’): Gasbarroni converge senza problemi al limite dell’area, la difesa del Varese è seduta in area piccola, Salomon si infila, stoppa e mette comodo alle spalle di Frigione.
1-0 e sembra già finita. Non per Fratus (8’): cross di Molinari su punizione, nessuno si occupa di Fratus che scivola alle spalle di tutti e insacca, 1-1.
Il Bra si risente e torna all’attacco; costruisce, ma non centra mai la porta. Succede poco, quasi nulla. A dare un po’ di vita ai pochi tifosi biancorossi ci pensa Molinari, che tocca il primo pallone al secondo minuto di recupero del primo tempo, lo perde subito e fa impazzire tutti di rabbia.
Il Varese torna in campo, costruisce un’azione con Monacizzo (5’, strappo e assist per Repossi, “puntina” deviata in angolo) e 6’ dopo prende il gol del 2-1: corner regalato agli avversari, Ferri non arriva sul cross, alle sue spalle Rossi incorna a rete ed esulta.
Una punizione tirata male da Molinari (17’), il terzo angolo della partita biancorossa al 25’ messo fuori facile dalla difesa di casa. Poi il colmo: un cross perfetto da colpire di testa per l’unico giocatore del Varese che “non può” farlo, cioè Molinari che ha i punti di sutura coperti da un cerottone: l’argentino ci va lo stesso, riesce anche a indirizzare, ma Bonofiglio blocca (29’). Probabilmente Iacolino ha intenzione di sostituire l’argentino, ma decide di non farlo: «vuoi vedere che…?».
Quando il missile di Rolando sfila a lato del palo (32’) sembra che la partita sia destinata a scivolare via dalle mani del Varese. Sembra finita, un’altra volta. Non per Palazzolo (36’): corner di Molinari, Rolando prende la respinta e spara dal limite, Bonofiglio tocca, il ninja ci mette la zampata e fa 2-2. Pari, dopo aver subìto (un po’) e aver sudato (tanto, anche freddo) su quel campo stretto e faticoso.
Al 39’ Dolce disegna una punizione pazzesca dai 25 metri; palo, danza sulla riga, palo, fuori: «Vuoi vedere che…?».
Dagli altri campi arrivano notizie inattese: Gozzano ko, Caronnese pari, Borgosesia e Pro Sesto in difficoltà.
Ma il Varese deve vincere per sperare in qualcosa.
Dove eravamo rimasti? Ah sì… 91’: Repossi ha spazio tra le linee, accende il turbo, raggiunge la trequarti, attacca il difensore che, solo, deve rinculare; Molinari lo accompagna alla sua sinistra.
Repossi apre su Molinari, l’argentino controlla entrando in area, fa uscire il portiere e lo batte. 2-3, corsa dall’Aldo Cunati e dedica a Longobardi con la maglia 17 alzata in cielo.
Incredibile, impossibile, senza senso. Come pensare di potersi togliere di dosso la paura e giocare con coraggio. Come immaginare che questa possa diventare una squadra di Iacolino, cinica e vincente, che piazza strisce di risultati. Come credere ai miracoli. Incredibile, impossibile, senza senso.
Ma vuoi vedere che…?
: nel pt Salomon (B) al 5’, Fratus (V) all’8’; nel st Rossi (B) all’11’, Palazzolo (V) al 36’, Molinari (V) al 46’.
(4-2-3-1): Bonofiglio; Brancato, Rossi, Ghione Mainardi, Besuzzo; Salamon (Alagia dal 22’ st), Dolce; Tuzza, Gasbarroni (Barale dal 28’ st), Beltrame (Casassa Mont dal 34’ st); Montante (Lazzaro dal 30’ st). A disposizione: Carletto, Gili Borghet, Barale, Bettati, Caristo, Mulatero. All. Daidola.
(4-3-1-2): Frigione; Fratus, Rudi, Ferri, Arca (Zazzi dal 30’ st); Palazzolo, Monacizzo, Battistello (Careccia dal 23’ st); Rolando; Molinari (Lercara dal 49’ st), Repossi. A disposizione: Porro, Simonetto, Granzotto, Bruzzone, Melesi, Mauro. All. Iacolino.
Arbitro: Spettatori: 400 (50 da Varese). Ammoniti: Arca, Monacizzo, Zazzi e Palazzolo (V); Ghione Mainardi (B). Angoli: 8-4; fuorigioco: 2-1; tiri (in porta): 12 (3) – 14 (9); falli: 15-13; recupero: 4’ + 5’.
Qui le pagelle
Qui le parole di Mister Iacolino:
«Io con le spalle al muro? Mai stato. Ottima società che ha fiducia in noi»