Dopo aver battuto Carlos Alcaraz nella finale di Wimbledon 2025, Jannik Sinner si è preso non solo uno dei tornei più prestigiosi al mondo, ma anche un ulteriore margine di vantaggio nel ranking ATP, dove ha consolidato la prima posizione.
Il duello tra i due giovani dominatori del tennis mondiale si sposta ora dal verde dei prati londinesi al cemento nordamericano, con in vista i Masters 1000 di Toronto e Cincinnati e, soprattutto, lo US Open (24 agosto – 7 settembre), ultimo Slam della stagione, dove Sinner arriverà da campione in carica e con la certezza di mantenere il primo posto almeno fino ad allora.
Il peso dei punti: tra vantaggi e rischi
L’azzurro guida la classifica ATP con 12.030 punti, ben 3.430 in più rispetto ad Alcaraz (8.600). Tuttavia, da qui a novembre, dovrà difendere un bottino pesantissimo:
- 2000 punti dello US Open,
- 1500 delle ATP Finals,
- 1000 da ciascuno dei Masters 1000 di Cincinnati e Shanghai.
In tutto, 6030 punti da difendere, che rappresentano un’enorme pressione ma anche una sfida da campione. Alcaraz, invece, ha molto meno da perdere (solo 1060 punti da difendere) e può puntare tutto su una seconda parte di stagione in rimonta.
La corsa alle Finals: Alcaraz davanti
Se nel ranking ATP Sinner è al comando, nella Race to Turin – la classifica che tiene conto solo dei punti raccolti nel 2025 – comanda Alcaraz con 7.540 punti, davanti ai 6000 di Sinner.
Una differenza influenzata dalla squalifica di tre mesi che ha colpito il tennista italiano all’inizio dell’anno per il caso Clostebol, impedendogli di partecipare a quattro tornei importanti, tra cui Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid. Nonostante ciò, Sinner ha vinto due Slam (Australian Open e Wimbledon) su cinque tornei disputati.
Alcaraz invece è stato più costante, trionfando:
- nei 500 di Rotterdam e del Queen’s,
- nei 1000 di Montecarlo e Roma,
- e al Roland Garros, dove ha superato proprio Sinner in finale.
La sfida continua
Tra titoli Slam, ranking ATP e Race to Turin, quella tra Sinner e Alcaraz è ormai molto più di una rivalità: è un duello generazionale che promette di segnare la storia del tennis nei prossimi anni. E con il cemento alle porte, la battaglia è tutt’altro che finita.