Soffocò la moglie, il pm chiede l’ergastolo. Lui si difende: “E’ stato un terribile incidente”

Manager accusato dell'omicidio della consorte e del tentato omicidio del figlio. I fatti risalgono al 19 giugno 2021. Processo in corso a Milano: la sentenza è attesa nella prossima udienza in programma il 15 novembre

MILANO – Condannare all’ergastolo il manager Jaime Moises Rodriguez Diaz accusato dell’omicidio della moglie e del tentato omicidio del figlio. E’ la richiesta che il pm di Milano Giovanni Tarzia ha rivolto, nella sua requisitoria, ai giudici della prima sezione della Corte d’Assise di Milano. Nel suo intervento la pubblica accusa ha ricostruito quanto accaduto la mattina di sabato 19 giugno 2021 quando avrebbe soffocato, nel loro appartamento ad Arese, alle porte del capoluogo lombardo, la consorte di 48 anni e avrebbe tentato di strangolare con una cintura il figlio. La donna era distesa a terra, con una piccola e profonda ferita sopra il sopracciglio destro. Morta da qualche ora, come stabilirà il medico legale, probabilmente soffocata con il cuscino del letto matrimoniale, poco prima dell’alba, sorpresa nel sonno e senza il tempo di reagire e difendersi.

“Non ho assassinato mia moglie, non ho cercato di uccidere mio figlio e le prove lo dimostrano. Non sono io la causa della sua morte, è stato un terribile incidente, non avevo nessuna ragione per ucciderla: le nostre vite avevano la stessa meta, dare ai nostri figli un’istruzione e un futuro” ripete, quasi ossessivamente, l’imputato durante lunghe dichiarazioni spontanee. Il suo legale Iacopo Viola, che ha tentato senza successo di ottenere una nuova perizia medica sul corpo della vittima, ha chiesto una pena “inferiore ai 30 anni”. La sentenza è attesa nella prossima udienza in programma il 15 novembre.