Sogliano e Sannino: il vostro calcio è qui

Il patron del Carpi Bonacini caccia Beppe e richiama Castori scavalcando il ds varesino. Che se ne va. I simboli della scalata biancorossa, che hanno la “V” tatuata sul polso, sono già a Varese dove vivono

Beppe Sannino e Sean Sogliano sono stati esonerati dal Carpi, che ha richiamato Fabrizio Castori e ora sta cercando un nuovo direttore sportivo per pianificare il prossimo mercato di gennaio. I due simboli della rinascita del Varese, trascinato in tre stagioni esaltanti dall’ultimo posto della Seconda divisione alle soglie della Serie A, sono stati silurati in malo modo dalla dirigenza emiliana, amareggiata per l’ultimo posto.

Sannino e Sogliano sono già rientrati a Varese, dove hanno la casa e la famiglia e noi li salutiamo con un abbraccio forte a cui aggiungiamo questo folle appello: «Cari Beppe e Sean, abbandonate quel calcio effimero che non è fatto di valori (se non quelli materiali dei soldi) ma punta solo alla ricerca esasperata del risultato e ritornate in alto, dove meritate di stare, con il vostro unico Varese, di cui avete l’iniziale tatuata sul polso». Dal male può arrivare il bene e l’utopico sogno di chi conosce a fondo Sannino e Sogliano non può che essere ancorato al ritorno dei due nel mondo biancorosso, ripartito coraggiosamente dall’Eccellenza per cancellare le devastanti deformazioni e deviazioni in atto da tempo nel mondo del calcio. La nostra aspettativa può suscitare ilarità perché sia Beppe che Sean meritano la Serie A. Ma se abbiamo avanzato questa speranza – ingenua e illusoria al tempo stesso – è perché conosciamo bene sia l’allenatore che il direttore sportivo. Il primo ha detto che chiuderà la sua carriera a Varese, allenando gratis mentre il secondo ci aveva scritto questo messaggio: «Un giorno tornerò e lo farò a modo mio». E noi li aspettiamo a braccia aperte.

Semmai sono stati altri a far ridere ieri, appena la notizia dell’esonero di Sannino si è diffusa in rete. C’è chi ha scritto che è stato Sogliano a cacciare il tecnico, cosa invece totalmente falsa e ridicola. Bisogna sapere che i rapporti tra Sogliano e Castori si erano deteriorati già alla fine dello scorso mercato estivo, quando l’allenatore accusava il dirigente di acquistare i giocatori senza consultarsi preventivamente con lui. Chi vive a Carpi è stato testimone anche di accese liti fra Sogliano e Castori, che sarebbero arrivati allo scontro, non solo

verbale. Insomma, come si capisce, direttore sportivo e allenatore non sono mai andati d’accordo: era dunque inevitabile che il rientro di Castori causasse l’uscita di scena di Sogliano. Casi analoghi si sono verificati proprio a Varese nelle ultime due stagioni: nel marzo del 2014, quando Sottili è stato richiamato in panchina, Carmine Gautieri è stato esonerato insieme al d.s. Mauro Milanese e lo stesso è successo nella passata stagione, quando è stato reintegrato Stefano Bettinelli, il cui ritorno ha aperto le porte all’uscita di scena di Davide Dionigi e del dirigente Antonino Imborgia.

La paternità dell’esonero di Sannino e di Sogliano è di Stefano Bonacini, patron del Carpi, che ha deciso di interrompere il rapporto anche con i collaboratori dell’ex d.s., fra cui il capo-scouting Roberto Gemmi e l’osservatore Fabio Gatti. Per la cacciata di Sannino hanno influito i risultati, però molto bugiardi: il tecnico aveva debuttato battendo il Torino, poi aveva sbagliato la partita con l’Atalanta, persa 3-0. Ma con il Bologna era stato sconfitto (in inferiorità numerica) solo al 92’, come era successo col Frosinone mentre contro il Verona (0-0) sarebbe stato il Carpi, sprecone sotto porta, a meritare i tre punti. Un filotto girato male è costato caro a Sannino e Sogliano, uomini veri che il Varese sogna di riavere con sé.