Somalia/ Amnesty denuncia “crimini di guerra” contro i bambini

Nairobi, 20 lug. (TMNews) – Amnesty international denuncia oggi “crimini di guerra” commessi contro i bambini somali, vittime di un “sistematico reclutamento” da parte dei miliziani islamici Shabab. In un rapporto in cui sono raccolte oltre 200 testimonianze, l’organizzazione di difesa dei diritti umani analizza l’impatto sui bambini di un conflitto in corso nel Paese dal 1991, anno della caduta del Presidente Mohamed Siad Barre.

“Un bambino in Somalia rischia di morire in ogni momento: può essere ucciso, reclutato e inviato al fronte, punito dagli Shabab perchè ascolta musica o perchè ha ‘cattive abitudini'”, denuncia Michelle Kagari, direttore aggiunto per l’Africa di Amnesty. Nel rapporto, l’organizzazione accusa gli Shabab di reclutare i bambini promettendo loro soldi e telefono cellulare, oppure armandoli con la forza dopo aver fatto irruzione nelle scuole. “Gli Shabab sono arrivati una mattina … hanno detto ai professori che tutti i bambini dovevano uscire dalla classe –

ha raccontato un ragazzo di 13 anni di Mogadiscio – c’era una macchina fuori dalla scuola, hanno costretto i bambini a salirci sopra. Il professore è stato ucciso perchè si rifiutava di obbedire”. Amnesty non risparmia neanche il governo di transizione somalo, accusandolo di trascinare i bambini in guerra: “Si è impegnato a rispettare i diritti dei bambini, ma deve ancora adottare misure concrete per mettere fine al ricorso di minori nelle sue forze armate”.

La maggior parte dei bambini arruolati ha tra i 12 e i 18 anni, ma alcuni profughi hanno riferito anche di bambini soldato di 8 anni. Se i bambini vengono mandati a combattere, le bambine sono costrette a cucinare, pulire, portare le armi ai soldati o a sposarsi. “E’ un conflitto senza fine, dove i bambini vivono orrori inimmaginabili tutti i giorni – conclude Kagari – rischiano di diventare una generazione perduta, se il mondo continua a ignorare i crimini di guerra che riguardano tanti di loro”.

(fonte Afp)

Sim

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