– E’ caduto l’intonaco del soffitto in un’aula della scuola Primaria “Macchi”: la 4C. La scoperta lunedì mattina, all’apertura della scuola, quando bambini e insegnanti non erano ancora in classe per fortuna. Ma il problema resta. E l’incolumità degli alunni e delle maestre continua ad essere un tema dominante nel Paese Italia e nella città di Somma Lombardo dove, di recente, anche alla scuola dell’Infanzia “Galli” c’è stata una caduta di calcinacci, dal soffitto, provvidenzialmente senza alcun bimbo coinvolto o ferito.
Stavolta il problema sembra meno grave che alla scuola dei piccoli, ma l’uscita dei tecnici comunali ha comunque decretato l’inagibilità di ben quattro aule, quella interessata dai calcinacci trovati per terra, tra la cattedra e il muro verso la finestra e altre tre, una adiacente e le altre due al piano superiore dove è stato riscontrato un problema simile di intonaco instabile.Immediata, lunedì mattina, la segnalazione al Comune da parte della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo.
E repentino l’intervento dei tecnici comunali arrivati in via Marconi. «Sono intervenuti subito lunedì e stamattina (ieri, ndr) sono arrivati anche altri tecnici. Noi avevamo segnalato una piccola crepa mesi fa, come ce ne possono essere molte a scuola, per la quale non erano state riscontrate criticità», informa la dirigente. Il Comune è stato impegnato in un giro di sopralluogo ed ispezioni di tutti i plessi scolastici cittadini, qualche mese fa. E la Giunta Colombo ha licenziato di recente un piano di adeguamento delle diverse strutture scolastiche da 1 milione di euro già stanziati a bilancio per gli anni 2016 – 2017. Ma ora è il “caso Macchi” a chiedere di correre subito ai ripari. Lunedì tre classi erano in gita scolastica e la quarta, interessata dall’inagibilità della propria aula, è stata spostata. Ieri però, la dirigente scolastica ha dovuto far traslocare una quinta nell’edificio della scuola media lì accanto così da poter trovare uno spazio per tutte e quattro le classi (due seconde, la 2A e la 2B e una terza, la 3B) rimaste orfane delle rispettive aule. Un po’ di disagio per la quinta passata alla Secondaria di Primo grado ma «meglio una quinta che si sente già un po’ a casa qui che una classe di alunni più piccoli», spiega la dirigente.
«Tutte gli immobili scolastici di Somma sono in una situazione un po’ critica», afferma Maria Teresa Cupaiolo, «all’esterno si presentano bene ma dentro ci sono le magagne: dai serramenti, alle infiltrazioni d’acqua, alla pavimentazione». Lo stesso piano “scuole belle” che ha portato qualche finanziamento all’Istituto comprensivo di Somma «ci ha consentito di fare ben poco: qualche imbiancatura alla “Da Vinci” e alla “Macchi”, zoccolatura in questo caso compresa, e neanche con personale professionista», spiega la dirigente.