Somma Lombardo «Meglio sarebbe una via, un angolo di città. Il rettangolo di gioco inserito in un centro sportivo già dedicato, non avrebbe molto senso». Così Biagio Gallivanone, sommese che ha masticato pane e calcio fin dalla gioventù e tuttora se ne intende. Poi però si ferma un attimo, riflette ancora e aggiunge: «Vedrei bene una palestra intitolata ad Angelo Moratti, sì una palestra, luogo in cui tutti entrano, non solo gli amanti del calcio, dunque simbolo di un ritrovo sportivo ancora più allargato. In questo caso ci sarebbe il coinvolgimento di tutti gli sport».Dopo il lancio dell’idea di una via da intitolare all’ex presidente dell’Inter, nato a Somma Lombardo il 5 maggio del 1910, perciò in pieno sapore di centenario che andrebbe ad aggiungersi alla fresca tripletta di vittorie nerazzurre, la città mormora. Ci si interroga su un passo che il sindaco Guido Colombo farebbe volentieri e ci si chiacchiera sopra. Chi è a favore, chi non disdegna la possibilità, chi vorrebbe saperne di più e intanto domanda cosa abbia fatto il padre di Massimo Moratti per la città dei Tre Leoni (oltre ad esserci nato) e chi, ancora, è del tutto indifferente. «Una via bisogna intitolare a Moratti, sono assolutamente d’accordo», dice Francesco Magnoli. «Certo, un campo da pallone forse sarebbe più
indicato perché resteremmo “in tema”, ma io credo che una via renderebbe meglio l’importanza, avrebbe maggiore visibilità». Non è invece del tutto convinta Cristina Squizzato: «Cosa ha fatto Moratti per Somma? Ci sono persone, con nomi meno eclatanti che hanno fatto molto di più per la città. Si pensi pure a un riconoscimento, ma senza esagerare. Potrebbe anche bastare una targa, e lo dico da tifosa interista».Mentre bevono un caffè insieme, due donne sommesi rispondono in maniera diversa sul “caso Moratti”. «Sarebbe divertente, perché no? Immaginerei una piazzetta per il grande presidente dell’Inter. Dopotutto il 90 per cento delle persone è affascinata dal calcio. Avremmo finalmente una via o una piazza non intitolata a qualcuno che ha a che fare con la politica», commenta Laura Besnate. «Io darei addirittura il nome dei fiori alle vie», le fa eco Rosella Muffatti che sull’intitolazione di un qualcosa ad Angelo Moratti ammette: «Non mi interessa. L’idea non mi dà fastidio e neanche mi entusiasma. Rimango imparziale. Ma un campo di calcio non va legato a filo doppio soltanto con l’Inter». Nel dubbio intanto, qualcuno butta nel mezzo la possibilità di intitolare la lunga e singolare panchina in piazza Vittorio Veneto, che tanto ha fatto discutere alla sua installazione. Proprio come una via ad Angelo Moratti. Alessandra Pedroni
f.artina
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