SOMMA LOMBARDO «Il fenomeno non esiste. Non ci sono accattoni insistenti che molestano le persone»: lo ha detto il già senatore Luigi Peruzzotti, consigliere comunale della Lega Nord. E lo ha ribadito l’assessore alla Sicurezza Luigi Mancini (Udc), assolutamente sicuro del fatto suo: «Non abbiamo questo problema a Somma, per fortuna. È un fenomeno che non esiste».
Se non bastasse, persino il vicesindaco Piero Cesare Iametti (Pdl), assessore al Bilancio e avvocato di professione, ha espresso un’opinione chiara nel corso dell’ultimo consiglio comunale: «Stiamo parlando del nulla, esistono già norme di legge che reprimono l’accattonaggio molesto. È inutile voler fare altro».
E allora come mai l’emendamento al bilancio proposto da Luigi Bollazzi, consigliere d’opposizione della lista civica Insieme per difendere Somma, è passato? Per la precisione, proprio con tutti i voti dei consiglieri di maggioranza di Pdl, Lega e Udc. Tra gli obiettivi da raggiungere «nella difesa e sicurezza del cittadino», premette Bollazzi, ci deve essere «l’adozione di misure di dissuasione e repressione dell’accattonaggio molesto e della presenza di venditori e pseudo assistenti abusivi presso le aree di parcheggio».
Si dichiara guerra, insomma, a un fenomeno che non c’è. Prevenire è meglio che curare, ma in questo caso sembra assodato che non ci sarebbe alcuna cura da fare, perché non c’è alcun malato.
Eppure il consiglio comunale ha detto sì all’emendamento di Bollazzi, uscito vittorioso dalla seduta di metà luglio con una raffica di proposte approvate dalla maggioranza di centrodestra.
Nulla hanno potuto gli interventi degli assessori, e lo stesso Peruzzotti si è infine adeguato al volere della maggioranza, non certo per aver cambiato idea. Ma tant’è. Le sedute consiliari a Somma offrono spesso bizzarrie.
Gli agenti della polizia locale dovranno d’ora in poi avere un occhio in più per il venditore di calze da uomo, fazzoletti di carta e accendini che di solito sta al posteggio dell’ospedale, o per il gentilissimo signore che vende fiori al semaforo di via Villoresi e non insiste mai più di una volta. Di molestie, tutti lo sanno, non se ne può proprio parlare. Ma i vigili restano comunque allertati. In futuro, chissà, qualcosa potrebbe sempre cambiare.
Alessandra Pedroni
s.affolti
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