Somma Lombardo – Il parroco don Franco Gallivanone esorta a «tenere alto e fisso lo sguardo sulla città». A guardarla nel suo insieme, nelle sue positività e povertà, per camminare tutti insieme nel deserto e, insieme, moltiplicare le oasi «dove la vita sia possibile e migliore».
Occorre sentirsi responsabili del bene comune. «Cominciamo noi a essere corretti, ad avere un culto per la legalità, ad affrontare in modo diverso anche il dovere di contribuire alla vita del nostro paese pagando le tasse (che rendono possibili solidarietà e servizi)», indica il prevosto con grande sentimento dal pulpito della basilica di Sant’Agnese, in occasione della festa patronale.
Il discorso alla città tocca e riguarda tutti: bussa alle menti e ai cuori delle comunità cristiane ma anche a quelli dei cittadini e delle autorità, come lui stesso sottolinea.
E’ colma di gente la basilica, per la messa solenne di ieri alle 18 dopo il rito dell’accensione della Passera. Al posto del sindaco, c’è il suo vice Piero Iametti. I sommesi non dimenticano la loro patrona e il parroco chiede loro, come sant’Agnese, di non avere paura. La crisi, il deserto inevitabile da attraversare, diventi strada «per ritracciare il quadro vero della propria esistenza». Sono le azioni buone e virtuose a sostenere la vita delle persone.
«Il destino del mondo intero e quindi della città, è nelle mani di Dio ed è quello di trasformarsi in un’oasi permanente, che non prepari più a un nuovo tratto di cammino nel deserto». Ma l’uomo non resti a guardare. Serve responsabilità verso la cosa pubblica, spirito di servizio, disinteresse. «Dobbiamo far rinascere questa mentalità», invita don Franco. «Cominciamo noi cristiani ad attestare con forza che ci sta a cuore il bene dell’altro come il nostro, la città e lo stato nel loro complesso». Torni il gusto di «creare luoghi dove si possa parlare di politica; non si dia spazio alla disaffezione verso la casa di tutti». E si dia lavoro, legalmente: «E’ una colpa grave avere personale non in regola».
Le parole avvolgono la basilica e consegnano riflessioni importanti non solo alla comunità pastorale rappresentata da tutte e sette le parrocchie che hanno lasciato un simbolo davanti al cilostar, acceso sul sagrato davanti anche a molti giovani.
Alessandra Pedroni
p.rossetti
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