Somma, lavori finiti alla frana Ripristinate le tubature

Somma Lombardo – Il futuro del Belvedere resta in sospeso, ancora tutto da studiare e da capire. Nel frattempo «è terminata la somma urgenza e sono finiti i lavori», fa presente l’assessore ai Lavori Pubblici Adriano Peruzzotti. La frana è silente per fortuna, messa a tacere.
In quella parte di Somma sono state ripristinate le tubature idonee a mandare nel Ticino le acque della città: quelle già passate attraverso il depuratore e quelle provenienti dallo scolmatore, le cosiddette acque bianche. Dunque le acque di Somma sono tornate a scorrere dentro grossi tubazioni nella zona del Belvedere.

«I versanti della frana sono stati rinforzati», spiega l’assessore, «l’alzaia è stata ripulita con le dovute cautele e insieme al Parco del Ticino, con cui abbiamo già avuto incontri, dovremo creare un fronte di protezione lungo l’alzaia che porta alla diga del Panperduto». A valle, cioè nel fiume, ci penserà Aipo, l’ente che si occupa delle acqua, una volta conosciuto come magistrato del Po. Se dragheranno o meno il Ticino per portar via tutti i sassi, la terra e i detriti trascinati a valle dalla frana, ancora non si sa. L’amministrazione comunale sommese farà la sua parte, insieme al Parco (oggi è in programma un altro incontro), per risistemare l’alzaia «con terre armate e quindi, la ripiantumazione», dice l’assessore.

Per questo verrà stilato un progetto da presentare alla provincia di Varese entro il 5 ottobre in modo da poter usufruire del finanziamento di 200mila euro promesso a Somma dall’assessore alle Politiche agricole e forestali Bruno Specchiarelli.Inoltre si attende sempre il milione di euro già dato per buono da regione Lombardia, ma non ancora girato al comune di Somma. Denaro che

dovrebbe servire a ripristinare il corpo di frana e a sanare in qualche modo (ancora non si sa come) la ferita aperta nel territorio. A tal fine dovrà esserci una conferenza di servizi, secondo l’assessore Peruzzotti. Gli enti che aiuteranno Somma, regione in primis, vorranno sapere cosa si deciderà di fare e in quale modo si metterà mano al Belvedere.

Fino ad ora sono stati spesi 1 milione e 149mila euro per cercare di tamponare prima e affrontare invece poi il disastro ambientale causato dal crollo di una gran fetta di costa del Belvedere. E c’è sempre un privato cittadino con cui fare i conti per la sua abitazione crollata insieme alla frana.

p.rossetti

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