Somma Lombardo, chi non paga non avrà più la mensa scolastica

Somma Lombardo – In regola con il pagamento dei buoni pasto per i figli che frequentano la mensa scolastica, altrimenti bisognerà portarli a casa a pranzo.

Il giro di vite sempre disdegnato dall’assessore alla pubblica istruzione Renato Leoni, è ora realtà. Con il 1 febbraio scatta la chiusura del servizio mensa per gli studenti di elementari e medie i cui genitori non avranno pagato il dovuto entro il 24 di gennaio.

«Non avrei mai voluto compiere questo passo, l’ho sempre considerato l’ultima spiaggia», commenta l’assessore Leoni. «Sono stato costretto da chi continua a non pagare un servizio che sceglie. Credo non sia giusto approfittarsi del Comune e di chi paga invece regolarmente. Il periodo è duro per tutti e ho sempre dichiarato la disponibilità dei nostri uffici ad andare incontro alle esigenze delle famiglie». Sono stati concessi pagamenti dilazionati a chi l’ha chiesto. Ma non si ammettono più furberie. «Anche chi paga regolarmente 4,70 euro al giorno, potrebbe essere in una condizione di fatica e sacrificio. Perché un altro dovrebbe non pagare, se non ha un buon motivo?»

L’avviso è arrivato a tutte le famiglie sommesi interessate dal servizio mensa. L’ultimo giorno utile per essere in regola con il pagamento, è il 24 del mese. Ogni fine mese, ci sarà un riscontro da parte dell’ufficio scuola. Dopodiché si chiuderanno le porte della mensa per chi non ha pagato e i genitori dovranno andare a scuola a prendere il proprio figlio per farlo mangiare dove credono per tutto il mese successivo.

Lo stesso trattamento non varrà per i bambini della materna, dove la mensa è parte integrante del tempo scuola, dunque obbligatoria. «Proprio per questo, abbiamo deciso di non escludere il bambino dal servizio», spiega l’assessore. «Faremo comunque un paio di verifiche, a gennaio e giugno limitandoci a telefonate di sollecito in caso di cifre gestibili, oppure demandando i singoli casi all’avvocato».

Al legale del Comune, è già stato affidato il recupero crediti per 20.000 euro di mensa non pagati nell’anno scolastico 2010-2011. Da settembre a dicembre dell’anno scorso, è maturato un ammanco di 40.000 euro, diventato ora di circa 11.500 euro dopo la lettera minacciosa del Comune.«Nell’arco del fine settimana appena successivo all’avviso mandato a tutte le famiglie, sono entrati circa 15mila euro», rende noto Leoni. «Ora abbiamo ancora un credito di circa 11.500 euro per gli studenti di elementari e medie e di circa 18.000 euro per i piccoli delle scuole dell’Infanzia».

La speranza è far tornare i conti e rimettere in carreggiata il servizio. «Con grande rammarico, è stata presa la decisione di chiudere la mensa agli alunni. Sta ai genitori evitare che questo accada», ricorda l’assessore. Che aggiunge: «A fatica l’ente locale riesce a garantire il sostegno agli alunni che ne hanno bisogno. Non possiamo permetterci di avere “buchi” sulla mensa. Già per mesi, una persona e mezza dell’ufficio scuola sono state impegnate su questo fronte, togliendo risorse per altro».
Alessandra Pedroni

p.rossetti

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