Somma lombardo – Hanno passato al setaccio tre piani dell’ex Inam, quasi mille metri quadrati, scardinando la serratura di ogni porta per entrare in tutti gli uffici dell’azienda sanitaria locale. Ma sono riusciti a rubare soltanto bottigliette d’acqua, bibite e merendine.
E’ successo settimana scorsa, in via Fuser. Quando, venerdì mattina, medici, impiegati e operatori dell’Asl e dell’azienda ospedaliera, sono arrivati al lavoro, hanno trovato un spettacolo devastante ad attenderli.
La vetrata del front office, al primo piano, era divelta, sventrata. Carte e documenti all’aria, per terra, come fosse passato un uragano. La stessa scena davanti a ogni ufficio di tutti e tre piani: le serrature rotte, strappate alla loro sede, il legno delle porte spaccato. E dentro, il caos. Armadi rotti e spalancati: per terra faldoni, fascicoli, cartellette. Una mano infuriata aveva scaraventato tutto sul pavimento, con un gesto secco, repentino, come a svuotare ogni ripiano in cerca di denaro nascosto che però non c’era. Non gira denaro in via Fuser e anche il servizio cassa del Cup, non è più lì.
Sono state perciò rubate le monetine nei distributori di merendine, caffé e bevande, gettati a terra e divelti. Messi in tasca anche tutti gli snack, le lattine e un profumo, un’Acqua di Giò (Christian Dior è stato lasciato al suo posto) rimasta in una delle numerose stanze visitate da ignoti, nella notte tra giovedì e venerdì scorso, contro i quali è stata sporta subito denuncia alla stazione locale dei carabinieri.
La supposizione che i ladri fossero più di uno è quasi una certezza, dato che è servita una certa forza per spostare lontano dalle vetrate e dunque da possibili occhi esterni, i distributori di bevande.
I cassetti erano aperti in tutta l’ala amministrativa degli uffici Asl, così come ogni mobile e schedario. Soltanto gli ambulatori dei medici specialistici dell’azienda ospedaliera, sono stati risparmiati. Porte sventrate anche al seminterrato dove c’è il Consultorio e negli spogliatoi del personale.
Le scrivanie prese d’assalto sono state infine quelle al secondo piano e quando i ladri si sono trovati davanti un armadio blindato, hanno usato il flessibile per farsi un varco. Però non c’era nulla neanche lì, se non fogli di nessuna importanza in un armadio ormai dimenticato.
Non ancora quantificati i danni, ma non basterà qualche centinaia di euro. Non è la prima volta che ignoti fanno visita agli uffici dell’Asl. Soltanto l’anno scorso, erano scomparsi computer e macchinette del caffé. «Abbiamo chiesto di prevedere sistemi di allarme e di allerta», dice Carmelo Di Fazio, direttore dell’area distrettuale Gallarate Somma dell’Asl ospitata in comodato nello stabile dell’azienda ospedaliera. «Dobbiamo tutelare i nostri dipendenti e gli utenti, dei quali possediamo informazioni da conservare con cura».
La cosa curiosa e inquietante è che non sono stati riscontrati segni di effrazione sulle porte d’ingresso. Dall’edificio ci si può solo allontanare mediante l’uscita antipanico, a spinta. Qualcuno sarà dunque rimasto all’interno, ben nascosto, prima di mettersi all’opera, magari aprendo a un complice.
Alessandra Pedroni
p.rossetti
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