«Sono Norvel. E mi piace volare»

Basket - Ieri si è presentato Pelle, l’atletico centro biancorosso che ha già conquistato il cuore di tutti i tifosi

Occhi vispi, sguardo attento e curioso. Un mondo tutto nuovo, fatto di nuovi interlocutori, nuovi compagni di squadra, nuovo staff: tutto cambia per Norvel Pelle, e non è facile per un giovane come lui. Ha 23 anni, è nato il 3 febbraio del 1993 a St. John, nell’isoletta caraibica di Antigua e Barbuda.

Non c’è un filo conduttore nella vita e nella carriera di Norvel, che ora però è a Varese e in poco tempo si è già fatto voler bene grazie ai suoi “blocked shot”, le sue stoppate. Durante il Trofeo dei Consorzi, più di un tifoso è saltato sul seggiolino per le sue giocate ad alta quota. Forse è vero, non basta solo questo, però è un buon punto di

partenza. Tanto che, nella noia generale della finale persa con Trento, dagli spalti si alza timido il coro “Pelle, Pelle, Pelle”. Ecco, non è passato inosservato: «Mi sono accorto subito della reazione positiva del pubblico alle mie stoppate – sorride divertito Norvel – sentivo chiamare il mio nome ma faccio ancora fatica a capire bene cosa la gente mi dice in italiano. Spero di poter interagire meglio in futuro».

Come dicevamo, il mondo qui a Varese è tutto da scoprire ma le prime esplorazioni sembrano positive, interessanti: «È la prima volta che vengo in Italia, ma ho sentito molto parlare di questo paese. Sono molto curioso ed in questi primi giorni mi sto trovando molto bene, per me ci sono tante novità. Non conoscevo nessuno dei miei compagni, il mio agente mi aveva però parlato di Eric Maynor prima che venissi qui». Dopo Taiwan e Libano, di sicuro il campionato italiano per lui è un upgrade, un passo avanti non indifferente nella carriera: «Quando mi hanno comunicato l’interesse di Varese, ero eccitato fin dal primo momento. So che il livello è nettamente superiore e so dove devo migliorare, però voglio mettermi alla prova. Ho parlato anche con l’allenatore prima di venire qui, e sono rimasto ulteriormente soddisfatto».

Gli aspetti tecnici da migliorare sono parecchi, le doti fisiche ed atletiche a disposizione del ragazzo sono notevoli. C’è dunque abbastanza materiale per divertirsi: «Difensivamente mi sento forte – spiega Norvel – posso sfruttare il mio atletismo come rimbalzista e stoppatore. Però devo migliorare su tutto, nella conoscenza del gioco e nello spacing nelle posizioni in campo, nella scelta dei tiri, in tante cose. Ogni giorno lavoro individualmente con Paolo Conti, è un grande maestro per me, mi spiega molte cose dal punto di vista tecnico ed il suo aiuto è una spinta mentale importante per me. Spero di potermi ritagliare minuti di gioco importanti lavorando bene sui rimbalzi, sulle stoppate, su contropiede». Parlando di contropiede, ma non solo, c’è un tale Eric Maynor che potrebbe elevare le caratteristiche di Pelle così come fatto in passato con Johndre Jefferson ed Eyenga: «Non abbiamo avuto modo di giocare ed allenarci tanto assieme, però comunichiamo molto. È un grande giocatore, riesce a farmi capire che sono libero anche quando io stesso non me ne accorgo. Mi sta aiutando anche fuori dal campo, in una città che ancora non conosco molto».