BUSTO ARSIZIO È un grandissimo cuore biancoblù Ottavio Tognola. Affermare che sia ottimista sulla promozione della Pro Patria è come dire che il 25 dicembre è Natale. La sua fede tigrotta è vecchia d’oltre cinquant’anni. Ha gioito e ha anche sanguinato come in quel 30 agosto 1992 a Cugliate Fabiasco nel vedere la Pro con la Ternatese per la Coppa Italia di Eccellenza. Il momento più umiliante della storia sportiva tigrotta.
«Via dallo stadio sdegnato»
Ora è pronto per una nuova emozione, ma l’animo del buon Ottavio non è del tutto sereno. «Attorno alla squadra e alla società c’è un senso di freddezza – confessa – quasi che nessuno si stia accorgendo che questa Pro sta vincendo il campionato per la seconda stagione consecutiva e che in quella precedente ha fatto i playoff nonostante si sia partiti dalla drammatica situazione societaria degli anni precedenti. Mi pare che la promozione a un passo stia quasi passando sotto silenzio: che non importi granchè».
E poi svela: «Ero in tribuna a Meda contro il Renate e ho sentito tante di quelle assurdità sulla società e sulla squadra da parte di chi dovrebbe sostenerle, tanto da abbandonare lo stadio in anticipo. Non mi era mai capitato. Sono tornato a casa disgustato non comprendendo il perché di certi disfattismi. Ho udito cose folli. Sono contentissimo che la squadra abbia giocato e vinto bene contro il Bellaria smentendo sul campo quelle stupidaggini dette e anche scritte. Ha fatto bene Vavassori a prendere posizione dopo la partita».
«Ambizioni, vivaio, serietà»
«Mi chiedo: ma lo sanno certi tifosi che la Pro Patria ha una società ambiziosa e lavora bene sui giovani? Personalmente di questa dirigenza mi piace la sobrietà e la serietà. Non va mai sopra le righe e anche lo stesso Firicano, sul quale ho sentito di tutto e di più, ha avuto un comportamento di grande equilibrio, gestendo una situazione non facile. E poi, sempre a proposito del mister, è riuscito a tenere la Pro Patria in testa alla classifica e contro formazioni con organici di grande livello come Savona, Bassano, Monza e Venezia. Sentendo e leggendo certe cose – continua senza freni Tognola – devo pensare che certe persone godono quando le cose vanno male e magari preferiscono i Tesoro o addirittura tornare in Eccellenza. So di affermare cose forti, ma sono le conclusioni alle quali sono arrivato. A Busto non va mai bene nulla e sono convinto che qui avrebbero da dire anche di Messi».
E se arrivasse la vittoria finale? «Magari capirebbero tutti cosa significa giocare in Prima Divisione, dove la prossima stagione non ci saranno retrocessioni, con la possibilità di giocarsi i playoff per la serie B concessa alle prime nove, a parte la prima che andrà su direttamente. Alla Pro bisogna voler bene a prescindere e smettiamola con i gossip e le stupidaggini che fanno solo del male perché allontanano la gente, o inquinano il nostro ambiente, mentre invece abbiamo bisogno di uno Speroni pieno. Cerchiamo di essere tifosi veri con in testa l’amore per la Pro Patria. I colori biancoblù sono il nostro orgoglio ancor prima delle nostre idee».
Giovanni Toia
a.confalonieri
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