Spagna; Rimpasto governo, Zapatero cambia immagine contro crisi


Roma, 8 apr. (Apcom)
– Dopo settimane di indiscrezioni e con una
situazione economica in costante deterioramento, finalmente il
premier spagnolo Josè Luis Zapatero ha formalizzato il rimpasto
del suo esecutivo. La decisione è stata annunciata subito dopo
essere tornato da una lunga serie di appuntamenti internazionali,
con una rapidità che ha confermato come il principale problema –
nonché ‘capro espiatorio’ – del governo fosse il portafoglio
all’Economia detenuto dall’anziano ministro Pedro Solbes: già
anticipata negli scorsi mesi da diversi media, la sostituzione di
Solbes non era però opportuna prima del G-20 di Londra, anche per
l’autorevole profilo di Solbes e la sua esperienza internazionale.

Al posto dell’ex-commissario europeo, uno degli artefici della
vittoria elettorale del Psoe l’anno scorso ma la cui immagine si
era offuscata e ingrigita di pari passo con la crisi, va ora
Elena Salgado, ex ministra della Sanità e dell’Amministrazione
pubblica: energica e determinata, questa ‘lady di ferro’ di 59
anni, originaria della Galizia, aveva cercato di far passare una
legge per regolamentare il consumo di alcol, poi bloccata dal
governo per l’impopolarità dell’iniziativa. Durante la sua tappa
alla Sanità, Salgado fu ‘madre’ della nuova legge sulla
riproduzione assistita, che abolì il limite alla fecondazione in
vitro di tre ovociti per ciclo riproduttivo, e di un registro
nazionale per il testamento biologico.

A Salgado spetterà il difficile compito di ridare freschezza – o
almeno una parvenza di efficacia – alle ricette economiche
dell’esecutivo per contrastare la crisi, che sta distruggendo
posti di lavoro senza sosta: la disoccupazione a febbraio era
secondo Eurostat del 15,5% (3,6 milioni di persone) e alcuni
esperti prevedono il 20%, cioè oltre quattro milioni di persone,
a fine 2010. La prossima mossa dovrebbe essere l’annuncio
dell’ennesimo pacchetto di misure anti-crisi (centrate sulla
liberalizzazione dei servizi) verosimilmente prima delle elezioni
europee di giugno, prossimo test politico che si annuncia
cruciale per Zapatero, dato il risultato ‘agrodolce’ delle
elezioni regionali in Galizia e nei Paesi Baschi a inizio marzo.

Secondo un sondaggio pubblicato domenica scorsa dal giornale di
sinistra ‘Publico’, l’opposizione del Partito popolare (Pp)
sarebbe passato in vantaggio davanti ai socialisti a causa della
crisi, e avrebbe il 40,7% delle intenzioni di voto contro il
39,2% del Psoe. A questo si aggiunge un progressivo isolamento
dei socialisti nel parlamento, dove faticano sempre di più a
trovare alleanze – sia pure contingenti – per far passare le
proposte legislative, dato che non hanno la maggioranza assoluta.
Difficilmente il rimpasto di oggi potrà risolvere tutti questi
problemi, ma un cambio di immagine – o, secondo i più maligni, di
facciata – era ormai improcrastinabile.

Ancora una volta, Zapatero per questo cambio di immagine ha
puntato in buona misura sul gentil sesso: oltre a Salgado – che
già era nel governo ma rappresenta il cambio principale – altre
due donne sono infatti entrate nell’esecutivo: Trinidad Jimenez
(46 anni), finora segretaria di Stato per l’Iberoamerica, diventa
ministra della Sanità e Politiche sociali al posto del valenziano
Bernat Soria; e Angeles Gonzalez Sinde, regista di 43 anni ed ex
presidente dell’Accademia delle Scienze e delle Arti
Cinematografiche, sostituirà il ministro della Cultura Cesar
Antonio Molina.

Altri cambiamenti completano poi il rimpasto: l’ascesa a ministro
di José Blanco, finora vicesegretario del Psoe e uno degli uomini
forti del partito. Sarà ministro del ‘Fomento’ (Trasporti e
Infrastrutture) al posto della contestatissima Magdalena Alvarez,
al centro di polemiche sui ritardi dell’Alta velocità in
Catalogna ma anche di disagi negli aeroporti durante l’inverno.
Per rispettare il complesso equilibrio regionale della Spagna,
però, al posto di Alvarez entrerà nel governo nella ‘quota
andalusa’ uno dei ‘baroni’ del Psoe, l’ex presidente regionale
dell’Andalusia Manuel Chaves: al potere in Andalusia – granaio
socialista – dal 1990, per lui è stato appositamente creato un
nuovo ministero, quello della Cooperazione territoriale, che
dovrà gestire i delicati equilibri finanziari fra le comunità
autonome (regioni) della Spagna. Chaves sarà anche terzo
vicepremier, dopo Maria Teresa Fernandez de la Vega e Salgado.

Infine, il presidente della Conferenza dei rettori, Angel
Gabilondo andrà all’Educazione, scorporata da Scienza e
Innovazione, e dovrà gestire la delicata riforma dell’Università,
che ha provocato un duro movimento di protesta studentesca che è
anche sfociato in scontri con la polizia a Barcellona. Il
portafoglio dello Sport, utilizzabile a fini di popolarità, a
causa dei recenti successi della Spagna in diverse discipline,
dipenderà per ora direttamente da Zapatero, che pure aveva
promesso la creazione di un ministero alcuni mesi fa.

Ape

MAZ

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