VARESE «Visto che con la musica e la pittura combinavo poco, ho pensato che una penna non costava molto e di carta ne potevo trovare in abbondanza, così ho incominciato a scrivere». Questa la dichiarazione “minimal” di Pino Cacucci, che con 69 voti ha vinto a sorpresa per distacco il Premio Chiara, battendo Sandro Veronesi, 45 voti e Niccolò Ammaniti, stranamente terzo con soli ventinove. Veronesi si è rifatto vincendo il Premio della Stampa. “Nessuno può portarti un fiore” (Feltrinelli), raccolta di sette splendidi racconti dedicati ad altrettante persone vere e dimenticate, è stato premiato per lo spirito ribelle e la forte passione che traspare dalla scrittura di Cacucci, cittadino del mondo e curioso di storie insolite. Un Chiara “faraonico”, con una scaletta dell’atto finale degna della notte
degli Oscar, politici schierati in prima fila in platea, ma anche tanti lettori, curiosi di conoscere l’esito di una tenzone mai come quest’anno incerta fino all’ultimo.Dopo gli “highlights” dell’edizione 2012, con la proiezione delle belle fotografie di Serena Langini, con Martina Grotto ed Elena Solari preziosa collaboratrice di Bambi Lazzati e Romano Oldrini, si sono susseguite le premiazioni vecchie e nuove. Prima è toccato ad Armando Massarenti, direttore dell’inserto domenicale del “Sole 24Ore” che ha pubblicato nei libri in omaggio ai lettori una raccolta di racconti chiariani; poi ad Alberto Moccetti, vincitore con il suo “Il dito del babbuino” del Premio Inediti, e quindi al simpatico ex maresciallo della Finanza Sergio Scipioni con “Caini e spalloni”, storie di contrabbando d’antan dalle parti di Porto Ceresio, finito nella categoria “Segnalati”.
s.bartolini
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