Stangata Irpef a Varese Fino a 300 euro in più

VARESE Anche i varesini potrebbero vedersi ridurre il netto in busta paga a causa dell’aumento dell’aliquota Irpef regionale imposto dalle ultime misure imposte dal decreto Salva Italia.

Un aumento dello 0,33% che scatterà da gennaio e che si tradurrà in un aumento di anche trecento euro in un anno. Sempre che i comuni di residenza decidano di rinunciare alla possibilità di arrivare al tetto massimo dell’Irpef comunale, lo 0,8%.

Con un aumento apparentemente minimo dell’aliquota Irpef regionale, saranno più di quattro i milioni di euro in più che arriveranno alle casse del Pirellone.

I numeri della sola città di Varese: 81.788 persone fisiche con residenza fiscale in città, hanno avuto un imponibile Irpef 2009 (ultimo dato disponibile) di un miliardo e 345 milioni di euro. L’addizionale regionale in media era dell’1,20%, mentre da gennaio, per effetto del Salva Italia, è passata all’1,50%. Gli scaglioni invece erano e sono rimasti tre. Fino a 15.493,71 euro, l’aliquota era dello 0,90%. Dai 15.493,71 euro a 30.987,41 era dell’1,30%, e 1,40% per redditi dai 30.987,41 euro in avanti. Adesso, lo 0,90 diventa 1,23%, l’1,30 sale a 1,63 e l’1,40 sale ad 1,73%.

Prima dell’aumento, il gettito ammontava a 16 milioni e 140mila euro, calcolando uno scaglione medio. Da quest’anno, sale a 20 milioni e 175mila euro: si tratta di un calcolo approssimativo, relativo alla sola città di Varese e che non entra nel merito delle singole classi di reddito.

Questo per quanto riguarda l’aliquota regionale, ma la pressione fiscale potrebbe non finire qui. Perché le manovre finanziarie dell’estate hanno tagliato in maniera consistente le risorse ai comuni, e contemporaneamente è stata sbloccata l’addizionale Irpef anche comunale: questo potrebbe indurre parecchi comuni, anche nella nostra provincia, ad applicare l’aliquota massima, lo 0,8%, che oggi è adottata solo dal 13,4% dei comuni. Palazzo Estense, con una delibera del 28 marzo 2011, ha già definito il tetto dell’aliquota allo 0,7%. Non è detto che Palazzo Estense decida di avvalersi della possibilità di aumentare ulteriormente l’aliquota, ma nel frattempo i varesini possono iniziare a fare i conti con gli aumenti già definiti, quelli regionali.

Ad un reddito lordo di 16mila euro, circa 900 euro al mese (una pensione o il salario di un neo assunto o di un precario), l’addizionale aumentata da Salva Italia comporta un prelievo che passa dai 146,02 euro dell’anno scorso a 198,82 euro di quest’anno. Per un reddito di 30 mila euro, invece, passa da 328,02 euro a 427,02. Pochi euro al mese, calcolati in proporzione al reddito, ma che vanno ad aggiungersi agli aumenti generalizzati, ad esempio sulla benzina o sull’Iva. Il calcolo delle associazioni dei consumatori è di oltre duemila euro a testa in più di tasse solo per l’anno appena iniziato. Che vanno ad aggiungersi ad una situazione di crisi già generalizzata.

E oltre al danno, arriva la beffa: perché il maggior gettito in arrivo alla Regione corrisponde esattamente al taglio ai trasferimenti agli enti locali imposto da Roma. Insomma, Salva Italia non si è capito se salverà anche gli Italiani.
Chiara Frangi

s.bartolini

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