Dieci marzo 2004, poco meno di dodici anni fa, la Pallacanestro Varese giocava il suo ultimo quarto di finale europeo, almeno fino ad oggi. La stagione è quella del 2003-2004, in panchina c’è Giulio Cadeo, succeduto a Dodo Rusconi il 25 ottobre del 2013, ad inizio annata praticamente. Siamo ai quarti di finale di Uleb Cup, il 3 marzo a Madrid contro il Real i biancorossi perdono 68-67, di un solo punto. Nulla da fare nemmeno al ritorno, i madrileni sbancano anche il Lino Oldrini con il punteggio di 62 a 57 e volano in semifinale contro l’Estudiantes.
Finisce lì l’avventura europea della Pallacanestro Varese, che da quel giorno in poi non ha più raggiunto un quarto di finale di una competizione europea. O perlomeno fino a ieri. Oggi è il giorno per dare una svolta alla storia, perché alle 20.30 al Pala Whirlpool arriva il Gaziantep di Andy Rautins, per una sfida da dentro o fuori. Chi vince questa gara 3, raggiunge i quarti, chi perde va a casa. In quella doppia sfida contro il Real Madrid c’era
sul parquet Paolino Conti, che segnò 11 punti a Madrid e 4 a Varese in gara 2. Paolino sarà in panchina questa sera, come assistente di coach Moretti, ed è lui il vero fil rouge tra la Varese del passato e quella attuale. Conti quel quarto di finale se lo ricorda molto bene: «Assolutamente, giocammo contro un Real Madrid davvero tosto, una squadra ben carrozzata, alla fine perdemmo davvero di poco in entrambe le partite. Noi eravamo una gran bella squadra, con un grande gruppo di italiani, De Pol, Cecco, Galanda, il sottoscritto, però fu una stagione nefasta con il cambio in panchina, dal Dodo a Giulio. Però, in ogni caso, la ricordo con piacere». Allo stato attuale, quali analogie ci sono tra la Varese del 2004 e questa? «Poche credo, forse solo il fatto che il cammino europeo possa in qualche modo risollevare una stagione al dì sotto delle aspettative. Fu così nel 2004, potrebbe ricapitare quest’anno». Dal passato al presente, dal Real Madrid al Gaziantep, alla finestra la possibilità di centrare un altro quarto di finale e di scrivere una nuova pagine della storia europea di questa squadra: «Il Gaziantep è una squadra di ottimo livello, hanno giocatori di basket molto esperti e per questo imprevedibili. Sanno andare a cercare le persone giuste al momento giusto per risolvere la partita».
Paolo però ha una speranza, una grossa speranza: «Masnago. Mi auguro di vedere una partecipazione di pubblico maggiore rispetto a quella che si è vista finora in coppa. Ci darebbe una grossa mano, per noi il passaggio del turno sarebbe fondamentale perché rinvigorirebbe una stagione non ai massimi livelli per ora. Sarebbe un bell’obiettivo raggiunto, per tantissimi motivi, anche l’impegno europeo ci ha tolto qualcosa in campionato, Tornassimo indietro, faremmo la stessa scelta».
In casa, eccezion fatta per l’esordio contro Oostende, la Openjobmetis di Moretti e di Conti ha avuto un cammino netto, vincendo e basta. Questo non è bastato però a richiamare il pubblico sugli spalti: «Forse l’idea che la gente si è fatta di questa coppa ha influenzato molto le presenze al palazzetto, mi auguro che da questa partita si possa svoltare. Magari anche l’annata sotto le aspettative ha condizionato gli umori e la voglia del pubblico di venire a Masnago il mercoledì sera. Non saprei, spero solo che questa volta di gente ce ne sia. Alla fine, questa è una coppa di buon livello ed un passaggio del turno può giovare a tutti quanti, dalla società, alla squadra ai tifosi. E’ importante come biglietto da visita ma anche per mettere le basi per il futuro. Fosse per me, non so i programmi della società, riproporrei la partecipazione anche per l’anno prossimo». La vittoria con Torino avvicina la squadra a questa partita con un pizzico di tranquillità in più, questione Faye a parte: «Il successo di Torino permette ai ragazzi di presentarsi a questa partita con uno stato d’animo più tranquillo, potranno dare più del 100% che sicuramente daranno. In questo senso, la vittoria di domenica può essere d’aiuto, e magari potremmo anche imbroccare un filotto».