Stop ai Diesel Euro 5: a Varese scatta il conto alla rovescia, ma Salvini è pronto al rinvio

Dal 1° ottobre 2025 le prime restrizioni alla circolazione per le auto Euro 5 nei centri abitati: il ministro dei Trasporti prova a bloccare la misura, definendola «una follia che penalizza chi lavora»

Il calendario dei divieti anti-smog si avvicina e Varese è tra i Comuni pronti ad applicarlo: a partire dal 1° ottobre 2025, le auto diesel Euro 5 non potranno più circolare nei centri abitati. Una stretta che proseguirà nel 2026, quando il divieto sarà esteso a autobus e veicoli commerciali leggeri (categorie M2, N1 e N2), e si completerà nel 2027 con il blocco totale per tutti i mezzi più inquinanti.

Il piano rientra nelle misure previste dal Piano Regionale per la Qualità dell’Aria, condiviso con le altre regioni del bacino padano (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna), che insieme rappresentano l’area più esposta al problema dell’inquinamento atmosferico in Italia e che hanno dovuto “subire” il provvedimento governativo. Non è mistero, infatti, che l’assessore lombardo Giorgio Maione abbia accolto in modo freddo e preoccupato la decisione del governo di imporre il blocco degli euro 5 ad ottobre 2025.

Ma sul provvedimento torna a montare la polemica politica. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, intervenuto sabato 31 maggio al Festival del Lavoro di Genova, ha dichiarato: «Stiamo cercando di scongiurare il blocco dei diesel Euro 5. Non credo che la sostenibilità si raggiunga impedendo a lavoratori e cittadini di usare l’auto o il furgone». E ha rincarato: «Queste sono follie che favoriscono mercati stranieri a scapito del lavoro italiano».

Non è la prima volta che il governo interviene sul tema. Già nel 2023, l’esecutivo aveva congelato un divieto simile varato dal Piemonte, spostando al 2025 l’introduzione delle limitazioni nei Comuni sopra i 30mila abitanti. La Lombardia, nel frattempo, si è adeguata, pianificando un’entrata in vigore graduale a partire da Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso e San Giuliano Milanese.

Il provvedimento interessa una fetta consistente del parco circolante italiano: oltre 3,7 milioni di veicoli Euro 5, pari al 9% del totale (dati Anfia 2023), tutti immatricolati tra il 2011 e il 2014. In Lombardia il provvedimento interessa circa 600.000 automobili. La loro esclusione dalla viabilità urbana comporterebbe costi e disagi non indifferenti per famiglie, lavoratori e imprese.

Mentre i sindaci e le amministrazioni locali si preparano a dare attuazione ai divieti, il Governo – e in particolare il ministro Salvini – promette battaglia, aprendo la porta a un’ulteriore proroga. La questione è destinata a rimanere al centro del dibattito nei prossimi mesi, tra tutela dell’ambiente e diritto alla mobilità.