«Stop ai Soliti Idioti Adesso seguo Brizzi»

È da pochi giorni nelle sale italiane con “Pazze di me” di Fausto Brizzi, in cui è l’unico uomo in mezzo a sette donne, tra le quali la ritrovata Loretta Goggi, Claudia Zanella, Chiara Francini e Paola Minaccioni. L’attore Francesco Mandelli è ora uno dei volti più popolari del cinema italiano, soprattutto dopo l’enorme successo de “I soliti idioti” e “I 2 soliti ignoti” in coppia con Fabrizio Biggio diretti da Enrico Lando.

Mandelli, cosa l’ha convinto ad accettare un ruolo così diverso dai suoi precedenti?
Quando Brizzi mi ha invitato a casa sua, mi ha raccontato il personaggio e il film scena per scena anche se ancora non c’era la sceneggiatura. Avevo mille motivi per accettare. Fausto è un grande regista di commedie. In più era un personaggio diverso da quelli che ho interpretato finora, un lavoro più da attore che da comico. In “Pazze di me” le parti comiche sono delle ragazze.

Per il suo personaggio si è ispirato a esperienze personali o a qualcuno che conosce?
Andrea è molto diverso da me. Ho una sorella più giovane e la mia famiglia non è così. Però, il fratello della mia ragazza è cresciuto con tante donne e ho preso spunto un po’ da lui, soprattutto nel rapporto con le sorelle.

Una volta passare dalla televisione al cinema era un traguardo. Per lei è ancora così?
Mi dà una grande soddisfazione questo successo. Significa che sono sulla strada giusta, è sempre stato il mio obiettivo fare il protagonista in un film.
Ora voglio fare tanti ruoli diversi e vedere cosa posso fare.

Lei non ha seguito la classica formazione da attore.
La mia formazione consiste nelle compagnie in Brianza delle quali ho fatto parte prima di iniziare a Mtv e nei film che ho fatto. Recitare è una cosa che si impara sul campo, dai registi e dai colleghi. Ogni occasione è buona per migliorare, ho imparato molto dai film di Natale, da “Manuale d’amore”, da “Geneazione mille euro” e tutti quelli che ho fatto. Anche a Mtv, dove ero arrivato per un piacevole caso, cercavo di metterla sull’attorialità perché fare il presentatore non mi interessa molto.

E con Fabrizio Biggio cosa farete? Metterete da parte “I soliti idioti”?
Sì, almeno per un po’ li accantoniamo. Però il nostro sodalizio prosegue: tra poco iniziamo a scrivere il nostro prossimo film insieme, ma sarà qualcosa di diverso. Abbiamo voglia di fare altro. L’essenza dei Soliti idioti era la tivù, le gag da tre minuti. Poi abbiamo avuto la possibilità di farne film che hanno avuto un successo incredibile e se n’è parlato molto più di quel che ci aspettavamo. Abbiamo raccontato un’Italia cattiva, volgare e in decadenza perché era quello che vedevamo per strada e nessuno lo raccontava. Vedremo cosa dirà il tempo di questi film, il cinema dura di più, non è come la televisione. Ora possiamo permetterci di fare meno e decidere con calma.

E adesso quali altri progetti ha per l’immediato?
Brizzi mi ha chiesto di interpretare il suo prossimo film. Mi piacerebbe fare qualcosa all’estero, anche perché ho confidenza con l’inglese, ma c’è tempo, vedremo cosa succederà.

Ad ambientare un film nella sua Brianza ci ha mai pensato?
In Brianza ho cominciato a notare i personaggi con un soprannome particolare. “I soliti idioti” li abbiamo girati anche in Brianza, soprattutto a Montevecchia. Sarebbe bello raccontare una storia della provincia ricca negli anni Novanta e ora profondamente trasformata.

b.melazzini

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