Cartiera maledetta, arrivano i sigilli

Sette ettari dell’ex Vita-Mayer sotto sequestro dopo l’incidente mortale costato la vita ad Alessandro. La Procura: «Ci sono rischi di crolli e cadute. Edifici fatiscenti in cui i pericoli sono molto evidenti»

– E’ stata sequestrata dalla Procura di Busto Arsizio, dopo la tragica scomparsa di , il diciottenne di Cassano Magnago precipitato prima di Natale, un’area di sette ettari dell’ex Vita. Si tratta della parte più a valle all’interno della ex cartiera Vita-Mayer di Cairate, dove avveniva la produzione della cellulosa. La vecchia cartiera non è stata toccata dal provvedimento dei sigilli, poiché considerata piuttosto inaccessibile, mentre per la parte più in basso la Procura ha disposto il sequestro.

L’importante novità che riguarda un’area che si estende per circa una decina di campi da calcio (all’interno ci sono una quarantina di edifici fatiscenti) è stata annunciata ieri mattina in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Procuratore Capo di Busto, , del Nucleo di Polizia Giudiziaria Ambientale della Procura di Busto e il comandante della stazione di Busto Arsizio,. D’ora in avanti chiunque dovesse entrare nell’area sigillata verrà denunciato. Fontana ha fatto il punto della situazione rispetto alle indagini della vicenda.

«Sono indagati – ha ribadito Fontana – due amici del ragazzo (Alessandro Giani), con cui si erano recati all’interno della ex cartiera, per omicidio colposo e per fabbricazione ordigni esplosivi perché aveva fabbricato cinque bottiglie di vetro molotov, e i legali rappresentanti della Prealpi Servizi Spa (una società consortile, proprietari dell’area), per omicidio colposo e per omissione di lavori sugli edifici che rischiano la rovina».

Fontana ha spiegato i motivi che hanno portato alla decisione di porre sotto sequestro l’area: «Il punto più problematico – aggiunge – è quello che corre lungo la strada vicinale che è percorribile con qualche difficoltà in macchina ed è una rete metallica in più punti rotta e soprattutto ha due cancelli che non chiudono proprio niente». I pericoli sono stati segnalati anche da Davide Corbella: «E’ un’area di sette ettari al cui interno – spiega – ci sono una quarantina di edifici con pericolo di crollo e di caduta dall’alto e di crollo di caduta. Edifici fatiscenti in cui i pericoli sono molto evidenti e di ogni tipo». La tragica vicenda nella quale ha perso la vita il giovane Alessandro Giani ha lasciato tutti senza parole. Un vuoto enorme in una comunità, quella di Cassano Magnago, dove viveva con la famiglia, impossibile da colmare. La Procura di Busto ha voluto lanciare un messaggio chiaro: l’area è pericolosa e ora entrarci vorrà dire anche infrangere la legge. I sigilli devono essere un monito perché simili tragedie non accadano più.