Coltivavano la marijuana Ma il campo non era loro

Arrestati due fratelli che usavano il terreno di un ignaro compaesano. Producevano e smerciavano: sequestrati attrezzi da professionisti

– Colpo grosso dei carabinieri di Angera nel medio Verbano: i militari hanno arrestato due fratelli residenti a Sangiano che coltivavano marijuana nel campo di proprietà di un terzo, risultato completamente estraneo alla vicenda.
I fatti si sono svolti nel corso dell’ultimo fine settimana e in concomitanza con le celebrazioni del 201° anniversario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Si tratta dell’ennesima operazione condotta dai militari della compagnia di Gallarate in fatto di contrasto delle attività di smercio e di spaccio delle sostanze stupefacenti.

Grazie alla brillante operazione condotta dai carabinieri di Angera si è arrivati direttamente alla fonte, visto che sono finiti in manette i coltivatori diretti della sostanza.
Si tratta, come detto, di una “ditta” familiare. I due fratelli di Sangiano, rispettivamente del 1965 e del 1967, entrambi incensurati, avevano messo nel mirino un fondo in località Mirasole. Una zona appartata e lontana dagli sguardi indiscreti.
Nella fitta vegetazione del posto avevano fatto crescere con grande cura le piantine: secondo la ricostruzione investigativa si trattava di 15 piante di marijuana.

Avevano scelto un campo, non di loro proprietà. Sono subito scattate le indagini da parte dei carabinieri, che, dopo i primi accertamenti, hanno verificato l’estraneità ai fatti del legittimo proprietario del terreno.
Una volta accertato che il proprietario non sapeva nulla, hanno iniziato una vera e propria attività tecnica, con riprese a mezzo di videocamera, dalla quale, attraverso il monitoraggio continuo, sono riusciti a incastrare i fratelli dal pollice verde.

I due coltivatori sono stati, infatti, pizzicati in flagranza mentre si stavano prendendo cura delle piantine. Nel corso delle attività e delle perquisizioni successive all’arresto dei due fratelli, sono state sequestrate, oltre alle 15 piante, anche una serra artigianale adibita alla coltivazione della marijuana con all’interno cinque piante in vegetazione, con tanto di supporti per l’aerazione e un termostato.
Ma non solo. Sono finite nel mirino dei militari anche tutte le attrezzature per alimentare gli impianti e la serra, nonché i dispositivi “ponte” per facilitare le comunicazioni. Sono state, infatti, sequestrate anche due radio trasmittenti che assicuravano i collegamenti qualora solo uno dei due si fosse recato nel terreno.
Ad avvalorare l’ipotesi che ci si trovava di fronte a una centrale dello smercio sono stati sequestrati anche un bilancino elettronico digitale, 88 grammi di marijuana già essiccata e confezionata in vasetti e una busta contenente 180 rametti di marijuana. Per essere sempre sul pezzo, sono stati trovati anche un’agenda sulla quale veniva annotato lo stato di crescita delle piante, 40 grammi di resti di marijuana e 60 grammi di marijuana in semi.