Degrado, sporco e inciviltà Ora i belfortesi si ribellano

La situazione è ormai invivibile alla fermata della N e per le strade. Ma i residenti non ci stanno e danno vita a un gruppo su Facebook

Questa è una delle tante storie di degrado urbano, ma, volendola vedere secondo l’ottica del bicchiere mezzo pieno, anche di residenti che finalmente si ribellano e che da qualche giorno hanno una potente arma mediatica per farlo: il gruppo Facebook “Varese sporcizia e degrado. Proposte dei cittadini”, che ha superato i quattrocento membri in sole due settimane dalla nascita.

Gruppo apolitico intenzionato a farsi portavoce del disagio cittadino e delle proposte per migliorare Varese, senza mire denigratorie nei confronti dell’amministrazione cittadina ma, piuttosto, con lo scopo di affiancarla nell’indagine a tappeto sul territorio, porta quotidianamente alla ribalta casi di aggressione al decoro urbano.
Lunedì scorso, fra le altre, è risaltata la protesta dei belfortesi che prendono regolarmente l’autobus di linea N davanti al Carrefour e che si trovano tutte le sante mattine, intorno alle otto,

di fronte ad uno spettacolo decisamente poco simpatico, per non dire nauseabondo. «Io prendo tutte le mattine l’otto meno dieci» racconta , la figlia dello storico elettricista di Belforte «e qualche giorno fa abbiamo trovato due damigiane di vino appoggiate al panettone di cemento».
Spesso ci si ritrova anche sacchi di spazzatura fra i piedi: Alessandra li ha “postati” sul gruppo il 27 di ottobre alle sette e quarantadue del mattino. «Perché invece di tutto questo schifo non mettiamo delle pensiline per la gente che aspetta il bus sotto la pioggia?» propone Alessandra. Lo schifo a cui si riferisce riguarda anche la presenza di ben quattro cabine telefoniche della Telecom praticamente inutilizzate da anni, se non per atti vandalici. «Dentro le gabine non entra più nessuno perché la nausea prende il sopravvento» ribadisce la signora: e infatti basta avvicinarcisi per rimanere stravolti dal lezzo di urina. Ridotte a surreale reperto archeologico, è caduta persino la scritta “Telecom”, e rimane in bella vista quella originaria della “Sip”.
«Alle otto meno dieci» spiega Alessandra «siamo una decina di persone a prendere la N a quella fermata per andare in centro». È l’autobus immediatamente successivo a quello degli studenti, che non devono avere visione migliore. E pure su quello delle otto e dieci sale una decina di persone, fra cui diverse mamme che lasciano i bambini a scuola e vanno al lavoro. «Settimana scorsa l’Aspem non è nemmeno passata a ritirare le cassette della frutta vuote che il Carrefour mette fuori la sera: ce ne siamo trovati un centinaio in mezzo ai piedi» lamenta Alessandra «fino a che la commessa non è dovuta venir fuori a riprendersele».
«Su viale Belforte c’è spazzatura disseminata ovunque, da via Ledro in su» è il commento di altri residenti. I quali per quella fermata avrebbero una proposta: togliere la strettissima panchina di cemento a ridosso della recinzione del Carrefour, sovrastata da un pannello a messaggio variabile del Comune oggi non funzionante, e sostituirla con una pensilina per i giorni di pioggia. Non c’è nulla, nessun riparo per chi aspetta l’autobus a quella fermata, e fra loro c’è sempre anche qualche anziano.