Il grido dei sindaci: «Salviamo il Boesio»

Dopo l’ultimo sversamento di materiale inquinante sale l’allerta per il fiume che attraversa la Valcuvia. Un problema noto agli amministratori. Che all’unisono invocano «controlli ed educazione ambientale»

VALCUVIA – Lo sversamento di sostanze tossiche ad opera di tre individui nelle acque del Boesio a Casalzuigno fa ritornare a parlare di sicurezza e educazione ambientale. Le valli dell’alta provincia e i fiumi meriterebbero sicuramente più attenzione. E i primi ad esserne convinti sono proprio i sindaci.
«Servirebbero più controlli che portino un freno ai fatti come quello successo sabato scorso – dice , primo cittadino di Casalzuigno – Sarebbero fondamentali più forze dell’ordine sul territorio, ma in questo periodo di penuria di risorse è difficile».

L’attacco di Casalzuigno è solo l’ultimo in ordine di tempo di una situazione ambientale drammatica da anni. Solo lo scorso autunno la fuoriuscita di gasolio da una cisterna nel territorio di Laveno era stata arginata solo grazie al provvidenziale intervento di Protezione Civile e Arpa.
Non si può poi non ricordare la vicenda della ex Fraschini, fabbrica oggi diroccata lungo il corso del medio Boesio e attorniata da terreni contaminati dal cromo. Durante l’annosa battaglia processuale si parlò di disastro ambientale, dati i rinvenimenti di altissime quantità di metallo che sicuramente hanno inferto un duro e perenne colpo alla fauna del fiume, che scorre a pochi metri.