Rotta anti rumore: timpani salvi a Malpensa

Dopo 17 anni e un ricorso al Tar trovato l’accordo sui decolli. Sollievo a Casorate e Arsago, decibel in crescita solo a Somma

– Commissione aeroportuale sulle rotte di decollo degli aerei, ci siamo. Dopo diciassette anni e un ricorso al Tar nel 2011 del Comune di Casorate Sempione contro una rotta troppo impattante, lo scenario di riferimento definito in questi giorni dagli attori presenti al tavolo della commissione (tra cui Comuni, Enac, Enav, Arpa, Regione, Provincia di Varese) mette tutti d’accordo. Almeno per ora.
Cosa cambierà? «Si avrà una nuova “sid” di uscita, in parole povere una nuova rotta,

la 070, tra Casorate Sempione e Arsago Seprio, già sperimentata a partire dal mese di giugno del 2014. E gli aerei decolleranno un’ora in più ogni due giorni dalla pista 35L, quella di sinistra, che punta su Somma Lombardo, liberando i timpani dei residenti negli altri due paesi», spiega il sindaco (Somma Lombardo) nella conferenza stampa di ieri mattina a Palazzo Viani Visconti con il collega, primo cittadino di Arsago Seprio e il vicesindaco di Casorate Sempione .

Contando i movimenti aerei si avrà il 53% dei decolli dalla pista di sinistra (869 partenze) mentre fino ad ottobre erano il 50% del totale (824) e la pista di destra, quella che porta gli aerei in decollo su Mezzana, Casorate e Arsago si fermerà al 42% contro il 45% di prima (692 decolli anziché 737). Restano, invece, sempre al 5% i 79 decolli verso sud (Lonate Pozzolo) operati soltanto nelle ore notturne. In termini numerici la popolazione esposta al rumore sarà dell’1% in più a Somma (da 4.623 persone a 4.695) mentre calerà a Casorate (da 3.243 a 3.005) e Arsago (da 2.618 a 2.577). Per quanto riguarda Somma aumenta il numero dei cittadini sottoposti a 60 Lva (media logaritmica dei decibel) ma restano sempre 55 quelli che devono fare i conti con un rumore pari a 65 Lva, limite massimo consentito dalla legge oltre al quale diventa doverosa la delocalizzazione.

«Si parla di residenti o anche solo domiciliati a Case Nuove», annota Colombo. «Gli obiettivi raggiunti sono una ripartizione del rumore che investe minor territorio e popolazione e l’ottimizzazione delle rotte per portare in quota gli aerei ed evitare la circumnavigazione dell’area intorno». Per i sindaci si tratta di un «punto di partenza non definitivo», dicono Montagnoli e Marson, «da vedere sul campo con la speranza che si possa sempre migliorare». L’avere uno scenario di riferimento «consentirà anche di rivendicare il 7% degli investimenti del bilancio di Sea da devolvere a mitigazioni ambientali», aggiungono i primi cittadini decisi a chiedere al gestore aeroportuale il regolamento che ne disciplini l’erogazione. «Avremo una forza maggiore per tirare inoltre la giacca alla Regione sull’Iresa, l’imposta regionale sulle emissioni sonore, regolamentata, ma mai applicata».