Moretti “mangerà” i due gioielli? Finmeccanica su Alenia e Agusta

Nuovo assetto per il gruppo aerospaziale. Mauro Moretti, il nuovo amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica, sarebbe intenzionato a centralizzare a Roma le sedi legali delle varie società controllate dalla holding ma, in un secondo momento, farle anche assorbire dalla stessa Finmeccanica Spa.

Un accentramento che toccherà Agusta Westland e Alenia Aermacchi, le due big della provincia di Varese, in procinto di diventare, come SelexEs, delle divisioni di Finmeccanica.

Lo stesso Alessandro Pansa, ex ad Finmeccanica, era già orientato alla centralizzazione delle controllate. Ma ora il passo sarebbe pronto, con tanto di trasferimento dei diversi amministratori delegati nella piazza Monte Grappa della capitale dove sono già stati liberati una serie di uffici.

Dalla provincia con le ali il sindacato non erige barricate e chiede, anzi, uno scatto di antilocalismo, perché nel caso dei colossi dell’aeronautica, piccolo non è affatto bello. «Qui non si tratta del signor Brambilla che parte per il mondo con la sua valigetta», esemplifica Paolo Carini (Fim Cisl dei Laghi).

«In questo settore ci sono giganti, le commesse importanti sono quelle governative e occorre avere uno sguardo da partita politica di Paesi, senza dinamiche di campanile», delinea.

«Il bene di AgustaWestland e di Alenia Aermacchi è vendere i loro prodotti e per farlo non è un buon commerciale ma un sistema Paese alle spalle a fare la differenza». Ancora più esplicitamente: «Non sarà il sindaco di Cairate o il commissario della Provincia di Varese a consentire la vendita di elicotteri e aerei nel mondo. A questi livelli, c’è l’esigenza di un supporto politico forte. Meglio togliersi la bandana da sindaco e ragionare in termini di collettività. Converrebbe remare tutti nella stessa direzione perché solo un’azienda sana offre occupazione e per essere sana deve produrre e vendere».

Il sindacato si riserva di conoscere il piano di Moretti e il quadro attuale non consente ancora di esprimere un’opinione. Ma anche dalla Fiom, Nino Cartosio va dritto al nocciolo: «Le aziende stanno in piedi o no? Questo è il punto. L’ufficio dell’amministratore delegato a Roma non è un problema, è un tema secondario che non riguarda l’industria». E la “testa” spostata nella capitale non creerebbe uno scollamento con gli stabilimenti della provincia con le ali.

Più cauto il rappresentante Uilm Ruggero Conti: «È immaturo esprimersi ora, voglio prima saperne di più del piano Moretti». Sul tavolo la razionalizzazione degli alti livelli che il sindacato vedrebbe di buon grado per avere un’economia di scala mantenendo, però, la continuità industriale. In più l’assorbimento in Finmeccanica Spa delle controllate, perdite di Ansaldo Breda incluse che verrebbero compensate dagli utili di AgustaWestland e Alenia Aermacchi.

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