Nel mare della crisi il rischio conviene

Capannoni abbandonati, casse e fallimenti? Per qualcuno possono essere un’opportunità di crescita. La Imt Intermato di Crosio ha puntato sulla Sirmu. E ha guadagnato know how e professionalità

– Anche i pesci piccoli, persino piccolissimi, possono nuotare e mangiare in questo mare. Certo ci sono correnti avverse ed è un mare da affrontare con una buona compattezza del branco.
Fuor di metafora, che la crisi, il mare, sia un’opportunità lo si sente ripetere da più di sette anni. Capannoni abbandonati, cartelli “vendesi”, cassintegrati rischiano però di farlo dimenticare. Esistono invece i casi in cui pesci – le aziende – di medie dimensioni del nostro territorio si sono riusciti a cibare di altre aziende. Con rischi e investimenti, ovviamente, ma con vantaggi importanti.
È successo alla Imt Intermato di Crosio della Valle: produttrice di macchine utensili, nata all’inizio degli anni ’80, un centinaio di dipendenti, un fatturato tra i 35 e i 40 milioni di euro, partecipazioni in tutto il mondo.

Come ci racconta Giorgio Camboni, membro del consiglio di amministrazione della società, due anni fa circa la Imt ha visto nella Sirmu srl di Voghera, business principale nel settore automotive, un’opportunità. L’azienda del pavese vantava un passato glorioso, la crisi però l’aveva colta alla sprovvista, «è mancato il tempo da parte della proprietà per pensare a un rinnovamento e le cose sono precipitate».
Spiega Camboni, commercialista che di situazioni simili ne ha viste tante, che «le aziende possono essere in crisi per ragioni interne, di organizzazione ad esempio, o esterne, dovute al mercato, quindi più difficili da risolvere. Se è mancato invece il rinnovamento del prodotto, se manca una rete commerciale che possa esportare in mercati più floridi del nostro, è possibile che un’altra azienda possa intervenire con profitto».