Offrono 41 posti «Ma non troviamo chi assumere»

La Ngi-Eolo di Busto Arsizio alla ricerca di tecnici. Il presidente: «Fatichiamo a trovare candidati». In due anni l’azienda ha dato lavoro a 120 persone

– «Cerchiamo tecnici da assumere, ma facciamo fatica a trovarli». Paradossi della crisi: Ngi Spa, la società con sede a Busto Arsizio che detiene il marchio Eolo, leader nel settore dell’internet wireless, ha bisogno di inserire nuove figure nell’area tecnica e nel marketing, per stare al passo con l’espansione dell’azienda, ma non riesce a trovarle.
«Tra i tanti candidati che si propongono, solo uno su cento ce la fa» ammette il presidente e principale azionista di Ngi .

Sono in tutto 41 i posti di lavoro messi a disposizione (le posizioni si possono verificare sul profilo Linkedin dell’azienda), dopo che negli ultimi due anni sono già state effettuate circa 120 assunzioni, arrivando a toccare le 170 unità in organico.
Un’espansione vorticosa, in linea con un successo di mercato travolgente: una media di 4500 nuovi clienti al mese per un prodotto, Eolo, che non è più soltanto legato ai propositi per cui era nato (superare il “digital divide” nelle zone prive di copertura a banda larga) ma riscuote sempre più successo anche come alternativa al cavo telefonico per la trasmissione dei dati internet (più di un cliente su due si trova in zone già coperte dalla rete a banda larga). Tanto da rendere quasi già stretta la nuova sede di via Gran San Bernardo, inaugurata nel 2012 nella zona industriale sul Sempione a Busto Arsizio.

Ma stare al passo con la crescita aziendale, seppur in un periodo di crisi occupazionale (la provincia di Varese è in Lombardia una delle più colpite in assoluto), non è così semplice come possa sembrare. I tecnici qualificati che servono a Ngi-Eolo non sono facili da reperire. «Si tratta in particolare di figure tecniche già formate, nell’ambito della programmazione e della pianificazione delle radiofrequenze – precisa il direttore commerciale di Ngi Spa – Individuare le persone giuste non si sta rivelando semplice».

/>È su questo fronte che l’azienda di Busto Arsizio incontra difficoltà nell’assumere gli specialisti necessari per sostenere l’incremento di attività legato in particolare alle commesse pubbliche acquisite lo scorso anno partecipando alle gare d’appalto del Ministero dello sviluppo economico per il Piano nazionale della banda larga. Ngi ha sbaragliato la concorrenza di Telecom Italia in Liguria, Emilia-Romagna, Marche e Umbria: investirà quasi 40 milioni di euro (di cui circa la metà finanziati da Infratel Italia, la società del gruppo Invitalia, in-house del Mise) per installare un migliaio di ripetitori, che serviranno con la rete wireless le località più remote, attualmente prive di accesso internet veloce, in oltre 400 Comuni, per sfidare il digital divide.

«In questo periodo ci rendiamo conto di essere tra le poche aziende che stanno assumendo – fa notare il patron di Ngi-Eolo Luca Spada – eppure su certi profili tecnici facciamo fatica a trovare le persone che ci servono, ad esempio gli addetti alla manutenzioni degli impianti o gli sviluppatori. L’unica soluzione che abbiamo trovato è quella di valutare tanti candidati, a caccia di persone di talento, che sappiano apprendere in maniera rapida la specificità del nostro lavoro».
Alla fine, la stima di Spada rispetto all’operazione di recruiting in corso, «uno su cento ce la fa». D’altra parte è una scelta pesante per l’azienda: «Uno sviluppatore di talento – rivela il presidente di Ngi – ci dà un valore aggiunto, che ci ripaga di gran lunga dell’investimento che facciamo su di lui, anche dieci volte di più». Ma è anche un’ulteriore riprova di come il sistema della formazione sia lontano dalle esigenze delle aziende che stanno sul mercato.