Capolavoro di Max Dibrogni Il Varese in semifinale di Coppa

di Filippo Brusa

Massimiliano Dibrogni, segretario generale del Varese, è riuscito a far valere la ragione della società biancorossa in Federazione e, così, la Corte di Giustizia Federale ha accolto, sia pure parzialmente, il ricorso presentato dal club in relazione al caso Ambrosoli.
Il giovane talento della Berretti, approdato al Casale, in serie D, a gennaio, era stato convocato in prima squadra in occasione della sfida di coppa Italia pareggiata 2-2 al Franco Ossola con il Pergocrema,

lo scorso 25 novembre. Il giocatore non risultava tesserato e pertanto gli organi federali avevano deliberato la squalifica di Ambrosoli fino al 23 gennaio, due mesi di inibizione al dirigente accompagnatore Pietro Frontini, un’ammenda di 1.500 euro al Varese e la penalizzazione di 2 punti alla squadra nel girone di coppa con conseguente rivoluzionamento della classifica ed esclusione della semifinali. 
Oggi la Corte ha cancellato le squalifiche di Ambrosoli e Frontini, annullando la multa e riducendo ad un punto la penalizzazione. Il Varese rimane così alla testa del girone con 3 punti, gli stessi del Rimini. Anche la differenza reti (+1) è la stessa ma grazie al maggior numero di gol realizzati (4 contro le 3 del Rimini) i biancorossi approdano in semifinale. Dibrogni ha espresso grande soddisfazione: «È stato determinante un documento che ho presentato da cui si evince chiaramente che tutti i giovani che militano nel campionato dilettanti – come, a suo tempo, Ambrosoli – non devono essere nuovamente tesserati come professionisti se le loro squadre – come ha fatto appunto il Varese – vincono i rispettivi campionati di serie D. Perché il titolo da professionista viene, in pratica, acquisito sul campo».

a.confalonieri

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