Incidenti stradali nel Varesotto Ecco la black list del rischio

VARESE Le giornate più a rischio di incidente sono quelle con l’asfalto asciutto e il sole splendente, e gli orari più pericolosi risultano quelli di metà pomeriggio nei giorni feriali. Insospettabili verità sulla sicurezza stradale di Varese e provincia, che emergono dai dati forniti dall’Aci e relativi a quanto è accaduto l’anno scorso. L’associazione automobilistica infatti ha messo tutti i comuni del varesotto sotto la lente di ingrandimento per tracciare un quadro preciso della situazione.

Ne emerge tanto per cominciare che tra le tre maggiori città quella con le strade più sicure risulta Varese. 81.579 abitanti, 67.176 veicoli circolanti (comprese le moto ma esclusi i motorini), 370 incidenti con 8 morti e 500 feriti, per il capoluogo; la più popolosa Busto Arsizio con i suoi 81.760 abitanti e 65.307 veicoli, registra invece 408 incidenti con 7 morti e 551 feriti; Gallarate, 51.751 abitanti e 40.799 veicoli, fa peggio chiudendo l’anno con 350 incidenti, 2 morti e 484 feriti.

Numeri nudi e crudi a parte, le curiosità spuntano dalle tabelle andando a prendere ad esempio il pezzo di strada su cui sono avvenuti gli incidenti. Al di là dell’incidentalità di gran lunga più elevata nei paese e sulle provinciali che li collegano rispetto alle grosse statali e all’autostrada, i rettilinei risultano i principali scenari di incidenti tra auto e camion (1.587 su 3.934) e tra auto e motorini (190 e 123, rispettivamente). Gran parte dei restanti incidenti poi è avvenuta agli incroci (785), dei quali ben 104 con una moto, 76 con un motorino, 72 con una bicicletta e 56 con un veicolo commerciale o industriale.

La fascia oraria più a rischio a sorpresa è quella dalle 14 alle 17 a metà settimana, e non solo per numero di incidenti ma anche per gravità. Su 845 sinistri pomeridiani (dei 2.914 in totale), i morti sono stati 18, contro i 7 morti su 262 sinistri avvenuti tra mezzanotte e le 6 del mattino. Le condizioni meteo con cui sono avvenuti sono altrettanto sorprendenti: 2.112 con il cielo sereno,374 con la pioggia, 49 con la neve.

Tra le cause, stravince il mancato rispetto della segnaletica a cui sono stati imputati 703 incidenti. A seguire la velocità eccessiva (485) e, immancabile, la guida distratta (431).

«Sappiamo bene che la distrazione finisce per causare incidenti», commenta il direttore dell’Aci, <+G_NERO>Eugenio Roman<+G_TONDO>. «Di sicuro posso dire che si vede ancora in giro moltissima gente con una mano sul cellulare ed è evidente che quella mano non sarà dedicata alla guida. Non che auricolare o vivavoce siano in grado di eliminare la componente della distrazione, che incide moltissimo sulla sicurezza, ma almeno avere tutte e due le mani dedicate alla guida riduce i danni».

Per il resto, pare che la segnaletica non riesca proprio a farsi digerire dagli automobilisti. «Mentre alcune infrazioni come la velocità sono appannaggio di una certa tipologia di conducenti, il mancato rispetto dei segnali è trasversale – spiega Roman – riguarda sia i giovani che gli anziani». I casi più frequenti sono gli stop anarchicamente trasformati in precedenze e il mancato rispetto delle precedenze quando si entra nelle rotatorie. «A volte c’è un problema infrastrutturale, perché le rotatorie troppo piccole con tre o quattro strade che vi si immettono creano confusione, ma molto più spesso la causa vera e propria sta nella componente umana».

Francesca Manfredi

e.marletta

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