Tutor e autovelox in Autolaghi “Che errore togliere la postazione”

VARESE «Tutor e autovelox fissi sull’A8 servono eccome, e chi si lamenta sbaglia di grosso». Non ha dubbi il comandante della Polstrada, Alfredo Magliozzi, sull’utilità dei congegni piazzati per bacchettare automobilisti poco propensi al rispetto del codice della strada. Di più: secondo lui servono più alla sicurezza di chi viaggia in autostrada che non alle tasche di chi incassa le multe.

Se è vero che gli incidenti urbani e su strade che passano in mezzo all’abitato sono molti di più rispetto a quelli in ambito autostradale, gli incidenti in autostrada comunque si verificano. Nel 2010, secondo i dati Aci-Istat, in provincia di Varese sono stati rilevati 193 incidenti su percorsi autostradali con 6 morti e 315 feriti in totale. 94, quasi la metà, sono stati tamponamenti, 41 gli urti con oggetti fermi, 27 gli scontri laterali e 21 le uscite di strada.

A guardare quanto accadeva negli anni scorsi però la polizia stradale di Varese ha riscontrato una diminuzione della casistica in corrispondenza dell’autovelox fisso e in concomitanza con l’introduzione del tanto contestato tutor. Tanto che secondo il comandante è stato un errore, di conseguenza, decidere di smantellare l’unica postazione sull’Autolaghi al bivio con la A9, in direzione di Varese. «E’ stato eliminato solo qualche settimana fa dalla Società Autostrade per via delle lamentele ricevute e abbiamo già visto che la gente ha ripreso a sfrecciare, non frena neanche più. Sicuramente si verificheranno degli incidenti, su questo non abbiamo dubbi», commenta Magliozzi.

Da parte loro, le pattuglie stanno tenendo d’occhio cosa succede in quel punto e le premesse, a sentire il comandante, non sono buone. «E’ un punto pericoloso e prima rallentavano tutti. In tre anni di presenza dell’autovelox siamo riusciti a ridurre a zero il tasso di mortalità». Non è però questione di fare o non fare le multe, ma piuttosto di segnalarlo a dovere prima in modo che gli automobilisti diano un colpo di freno passando via dai punti pericolosi a bassa velocità. «Quella postazione ha sempre fatto pochissimi verbali e questo dimostra che la finalità non era certo fare cassa», chiarisce.

e.marletta

© riproduzione riservata