Sentenza Quintavalle Assaeroporti preoccupata

Malpensa– Tutti attendono di leggere le motivazioni del giudice. Ma intanto la “sentenza Quintavalle” fa tremare i gestori aeroportuali dell’intero Paese. E crea non poca preoccupazione in chi dovrebbe sviluppare le infrastrutture di volo e teme invece di essere accusato di danno ambientale con tanto di multa milionaria.

«E’ un fatto grave che porta negatività al piano di sviluppo, di crescita e occupazionale previsto dal governo», commenta Fulvio Cavalleri, vice presidente vicario di Assaeroporti, l’associazione che riunisce 38 aeroporti tra i più grandi d’Italia riunendo in sé il 98 per cento del traffico aereo nazionale. «Ho letto il dispositivo e mi riservo di esaminare le motivazioni della sentenza, ma francamente sono sconcertato. Se questa sentenza costituirà un precedente che farà scuola, nessuno più svilupperà

infrastrutture. Sarà una spada di Damocle per chi possiede un aeroporto da gestire». Cavalleri si definisce «colpito». E avanza con decisione: «Gli aerei non sono della Sea che deve occuparsi di accoglierli e farli ripartire dal proprio scalo. Sea gestisce le compagnie aeree, non è il possessore delle macchine». Dunque secondo il portavoce di Assoaeroporti, sarebbero semmai i vettori a dover essere incriminati.

La sentenza della Corte d’appello di Milano condanna Sea e, in solido il ministero dei Trasporti a un indennizzo di 8 milioni di euro a favore di Umberto Quintavalle, proprietario della cascina Tre Pini, nella brughiera del Dosso, per la morìa di alberi avvenuta nel giro di dieci anni. Dopo il pronunciamento di primo grado, anche l’appello ha dato ragione al privato cittadino che ha portato Malpensa alla sbarra per le centomila piante deperite se non già morte nella tenuta da 210 ettari che sarebbe dovuta diventare un punto naturalistico aperto al pubblico.

«Il Parco del Ticino dovrebbe essere in un deserto, ridotto a un campo di gramigna», punge Cavalleri. «Ci sarà bisogno di un temperamento di questa sentenza. Non possiamo certo delocalizzare Malpensa. Ricordo che l’aeroporto svolge una funzione sociale e che tutti gli scali, Malpensa in primis, stanno combattendo per limitare l’emissione di CO2 e il rumore al suolo. Sea sta lavorando per ridurre le rotte degli aerei, con minuti in meno di percorrenza nei tragitti. L’Italia è molto attenta e anche a livello europeo si lavora per un cielo unico».

Assaeroporti non starà con le mani in mano. «Concorderemo con Sea qualche iniziativa e ci confronteremo con il ministero dei Trasporti per cercare uno strumento normativo che metta al riparo da simili situazioni». Lo stesso piano nazionale degli aeroporti, in fase di redazione al ministero, secondo Cavalleri «rischia una possibile interferenza ambientale». Dunque l’associazione degli aeroporti chiosa: «Sarà un tema che ci occuperà molto».

Alessandra Pedroni

 

p.rossetti

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