Date al serbo le chiavi della squadra. Campani aria fresca, “Bullo” esperto

Eyenga è un trascinatore, ancora da bocciare Johnson e Maynor. Le pagelle di Alberto Coriele

L’impatto sul parquet è positivo, dopo il “sonno” prolungato. L’oggetto misterioso delle ultime due settimane va vicino a giocare la sua miglior partita (in attacco) in biancorosso con 10 punti e 5 rimbalzi, ma viene totalmente “sodomizzato” da Jones, soprattutto nel finale.

Alza il telepass in difesa, è una puntuale tassa da pagare per i biancorossi, ma con il suo lento ciondolare produce qualcosa di interessante in avanti. Le cose positive vanno cercate con il lumicino nel buio dell’1/5 al tiro e del 2/4 in lunetta (sta tirando i liberi con il 42% in campionato finora). A questi ritmi e a queste condizioni, è un lusso difficile.

Dategli in mano le chiavi di questa squadra, perché ne è effettivamente il vero leader. O quantomeno è l’unico che per ora ha la sfacciataggine o la personalità, giudicatela come volete, di prendersi i tiri decisivi e di metterli dentro. Segna 21 punti in 21 minuti e due bombe finali da “abbracciamoci tutti e vogliamoci tanto bene”.

Dovrà nel tempo imparare a gestire meglio la sua irruenza, perché lascia sul campo due falli prima ancora che i tifosi si siano accomodati per guardare la partita. Di conseguenza il suo apporto nel match diventa limitato.

Segna una tripla nel primo tempo e nell’arco della sua partita distribuisce le giocate giuste nei momenti giusti. Grazie all’esperienza di saperli gestire, tali momenti.

Onesto contributo alla causa pur senza brillare. La spalla fasciata fa intendere una condizione fisica non ideale, che comunque non gli impedisce di mettere a referto cinque punti importanti.

La sveglia a casa Campani finalmente è suonata dopo un inizio di stagione troppo brutto per essere vero. I suoi dieci punti in 15 minuti sono aria fresca per questa squadra.

C’è ma non si vede, segna i primi punti della partita per Varese poi lascia il palcoscenico ai compagni. Tra le cose che a referto non si vedono, alcune difese “alla Kangur”.

Come Avramovic, il suo nome va inserito nell’elenco dei trascinatori. Diciannove punti, un commovente 9/9 ai liberi nei momenti più palpitanti. L’assenza di altre bocche da fuoco lo costringe da tempo agli straordinari.

Due triple consecutive che fanno quasi gridare alla rinascita. Macché. Seppur importanti, sono solo due triple inserite nel nulla cosmico della sua serata. Non è abbastanza Melvin, non così.