Legge di stabilità promossa Nessuna procedura dall’Ue

L’Italia si salva e il Tesoro mette in vendita il 5,7% di Enel per 2,2 mld. Ma Bruxelles si aspetta comunque «altri sforzi per ridurre il debito»

Via libera definitivo della Commissione europea alla legge di Stabilità 2015. Nel documento di analisi dei conti pubblici presentato dal responsabile degli Affari economici, Pierre Moscovici, e dal vicepresidente, Vladis Dombrovskis, in base al “semestre europeo”, non si ravvisano elementi per una procedura di infrazione. Al tempo stesso, Bruxelles avverte che per l’Italia c’è ancora lavoro da fare per correggere gli squilibri macroeconomici, che richiedono «azioni politiche determinate e monitoraggio». Pur non aprendo procedure di infrazione sui conti pubblici,

la Commissione ha richiamato Italia e Belgio all’osservanza dal parametro europeo sul contenimento del rapporto debito-Pil. «Resta pertinente – ha avvertito Moscovici – e dobbiamo chiedere a questi due Paesi di proseguire gli sforzi di riduzione». Mentre Italia e Belgio sono salve, Bruxelles manda l’ultimo avviso alla Francia, affinché corregga il deficit eccessivo. Un avviso è partito anche alla volta della Germania, che era già tra i Paesi con squilibri eccessivi per il suo surplus, per la mancanza di investimenti.

Squilibri economici

L’Italia è uno dei cinque Paesi dell’Unione europea con squilibri macroeconomici eccessivi, che «richiedono azioni politiche decisive e monitoraggio specifico. In un contesto di protratta debole crescita e bassa produttività persistente, i rischi derivanti dal debito pubblico molto elevato e dalla debolezza della competitività di costi e non di costi sono cresciuti significativamente», ha aggiunto Moscovici. «É particolarmente importante – secondo il responsabile degli Affari economici – il bisogno di azione per ridurre il rischio di effetti avversi sull’economia italiana e, data la sua taglia, di conseguenze negative sull’Unione economica e monetaria».

Due punti di troppo

I parametri europei sul debito avrebbero richiesto all’Italia una riduzione equivalente a due punti di Pil, «che sarebbero stati insopportabili per un paese che ha subito 4 anni di crisi», ha spiegato ancora Moscovici. «Sul debito pubblico abbiamo ribadito l’importanza del rispetto del criterio, ma senza aprire procedura per deficit eccessivo – ha aggiunto – Per quanto riguarda il bilancio 2015, ciò che era necessario è stato fatto». Quanto alle riforme «è stato fatto uno sforzo sufficientemente consistente» per gli squilibri macroeconomici, in modo che la situazione non è peggiorata. Tra i fattori rilevanti che hanno evitato l’apertura di una procedura sul debito, non è da escludere possa esserci stata il lancio da parte del Tesoro italiano della privatizzazione di Enel, con un incasso atteso di 2,2 miliardi di euro per il 5,7% del capitale. Nella lettera inviata al governo italiano si chiedono comunque «sforzi di bilancio che permettano una riduzione del debito», ha concluso l’eurocommissario.n