Le 10 palle al piede che tolgono competitività alle imprese

Giorgio Merletti, martedì 28 giugno all’Assemblea nazionale di Confartigianato, le affronterà una ad una di fronte ai rappresentanti del Governo

Domani, martedì 28 giugno, all’Auditorium della Conciliazione a Roma si terrà l’Assemblea nazionale di Confartigianato che, quest’anno, celebra il 70° anniversario della sua costituzione. Alla relazione del Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti seguirà l’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. L’evento, al quale parteciperà anche una folta rappresentanza di imprenditori di Confartigianato Varese guidata dal Presidente Davide Galli e dal direttore generale Mauro Colombo, assume quest’anno un significato particolare: all’Assemblea parteciperà infatti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cose da dire, domani, ce ne saranno parecchie. E, per inciso, si tratta di “10 palle al piede” dell’impresa. Dieci macigni che bloccano, rallentano il passo, tolgono competitività. Insomma lasciano gli imprenditori italiani al palo. Vediamole nel dettaglio:

Le tasse. La zavorra più pesante per l’economia italiana e, soprattutto, per le micro e piccole imprese. L’Italia, in Europa, ha guadagnato solo una posizione passando dalla 138 alla 137: entusiasmarsi è troppo, visto che le posizioni in totale sono 189. C’è ancora molto da fare.

Il divario digitale. Ancora pochi gli utenti che dialogano online con la Pubblica Amministrazione: in Europa il valore medio è del 36,2% mentre da noi ci si assesta su un 20,3%. In un mercato che si sta spostando velocemente sulla rete e che dalla rete riceve stimoli e contatti, il dato fa riflettere.

La durata dei processi. Se ne parla da anni e da anni non si fa niente: 1.120 sono i giorni che ci vogliono in Italia per risolvere una disputa commerciale (quasi quattro anni); in Europa in 543 giorni si risolve tutto.

I pagamenti della PA. Ci risiamo: accanto ad Enti virtuosi che sono in grado di restare all’interno dei limiti di legge fissati a 30 giorni (60 per la Sanità), ce ne sono altri che deviano significativamente da questo limite. Così in Italia i tempi di pagamento della PA sono sui 131 giorni contro i 51 europei. Un ritardo che, purtroppo, si riflette anche sui tempi di pagamento tra le stesse imprese: 80 giorni italiani invece dei 39 della UE.

Il costo dell’energia elettrica. Da noi è il 29,8% in più rispetto a quello europeo. Un fardello aggiuntivo di circa un terzo sui settori manifatturieri energivori.

Opere pubbliche insufficienti. Le infrastrutture, Confartigianato lo ha sempre sottolineato, sono una leva fondamentale per la competitività delle imprese. L’82% degli imprenditori italiani, secondo un’analisi della Commissione Europea, considera questa insufficienza infrastrutturale come un serio problema contro il 46% degli europei.

Corruzione. Un pericolo mortale: così la definisce il 60% degli imprenditori intervistati da Confartigianato.

Burocrazia. Se a tutto questo ci aggiungiamo le code infinite per timbri, permessi e autorizzazioni – costo di tempo e di denaro – il livello di competitività cade. Questo è un “peso insormontabile” per l’86% degli imprenditori. Solo in Francia (89%) e Grecia (95%) la delusione aumenta. “Semplificare la semplificazione” è il leit motiv di Confartigianato: attuare le leggi che già esistono ed eliminare quelle inutili, questo dev’essere l’impegno per il prossimo futuro.

Qualità dei servizi scarsa. Solo il 39% dei cittadini (il 22% in meno della media europea) è soddisfatto dei servizi pubblici.

Tariffe troppo alte e in continuo aumento. La causa di questa inefficienza è data dalle tariffe sempre in crescita dei servizi: solo per acqua, rifiuti e trasporti il rincaro registrato è del 22%, quasi doppio a quello europeo.

Il risultato di queste “10 palle al piede” è la difficoltà del fare impresa in Italia: siamo al numero 65 (abbiamo recuperato 20 posizioni). L’obiettivo del Governo è quello di recuperarne 50 entro il 2018. Martedì 28 giugno, all’Assemblea nazionale di Confartigianato, ci saranno anche il Presidente della Camera, Laura Boldrini, e il Vice Presidente del Senato, Valeria Fedeli. Per il Governo, oltre al Ministro Calenda, sarà presente il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. All’Assemblea parteciperanno, inoltre, numerosi esponenti delle istituzioni e i rappresentanti delle forze economiche e sociali del Paese.