«Vavassori lo sento ma non vi dico nulla. Ora aspetto l’aiuto della città di Busto»

Patrizia Testa fa il suo bilancio prima delle feste: «Cosa chiedo a Babbo Natale? Facile: la salvezza Voglio essere parte attiva delle mosse di mercato. Quel che mi ha predetto l’ex patron, si è avverato»

Fine anno per volgere lo sguardo all’indietro e dirsi “cosa ho fatto”. Ma anche per alzarlo, quello sguardo, e dire “adesso voglio andare là”. Sono i pensieri ed i programmi di Patrizia Testa immersa da qualche mese nel mondo Pro Patria ed intenzionata a restarvi per tanti altri ancora. Un arrivo in Via Cà Bianca con un ruolo defilato(25% di quote societarie) comunque punto di riferimento per l’ambiente bustocco. D’improvviso quello di amministratore delegato dopo le dimissioni di Fulvio Collovati; un posto di responsabilità del quale però la Testa non difetta del physique du role. Anzi, ci sta alla grande…

Dura. Molto dura, soprattutto dopo che Collovati ha lasciato perché occorre essere sempre presenti per conoscere i problemi. Io poi non so nulla di calcio e voglio capire come sono certe dinamiche e dunque serve la presenza. Non che non lo facessi dall’inizio, ma, come dicevo, dopo la partenza di Collovati, ho dovuto ed anche voluto seguire ogni cosa. Non avevo mai gestito il calcio fino a qualche mese fa e quindi voglio sapere le regole, i meccanismi ed i comportamenti. Sono…curiosa.

Direi di si.

Ribadisco ancora una volta che l’ impegno preso lo voglio portare avanti. Esiste un progetto per la Pro Patria, la squadra della mia città e voglio andare fino in fondo. Chi mi conosce o mi ha conosciuto in questi mesi, ha compreso che sono una persona alla quale non piace esporsi, ma una di poche parole e quelle le vuole mantenere.

Sicuramente. Mi allontanerò dalla Pro Patria il giorno in cui dovesse arrivare qualcuno che vuole portare la squadra su di categoria. E non saranno i cinesi.

Non direttamente, attraverso un intermediario, ma si sono fatti avanti per acquistare la Pro Patria. La Pro la lascerò solamente a chi è innamorato di questa maglia altrimenti va avanti la Testa.

Non entro negli aspetti tecnici. Voglio solo dirle che vorrei partecipare attivamente alle trattative. Voglio toccare con mano questo aspetto del calcio che mi manca. Non voglio leggere sui giornali i giocatori che dovranno arrivare alla Pro Patria.

Si potevano tesserare sedici giocatori e non subito ventiquattro.

Il closing della cessione ha rispettato la realtà. Le uniche cose extra sono delle spese fatte quando a luglio e ad agosto la società era senza timone che Vavassori non poteva sapere e le due cause di Montanari e Palumbo per il pagamento del premio salvezza quando la Pro è invece retrocessa.

I giorni scorsi gli ho fatto gli auguri ed abbiamo fatto delle considerazioni che non posso rendere pubbliche. Posso solo dire che mi aveva detto determinate cose e queste si sono avverate.

Non ho affrontato questo argomento.

Il gruppo di ragazzi eccezionali e l’umiltà di Ferri nel mettersi a servizio della squadra. Bellissimo.

Splendido.

Con Tiburzi i rapporti sono ottimi, ma ci conosciamo da tanto tempo. Con l’avvocato Nitti siamo in linea con gli obiettivi che è quello di essere attenti a tutte le persone dentro e fuori dal campo per evitare problematiche come il calcio scommesse dello scorso anno.

A promesse… in fase avanzata. La mano me la sta dando un mio amico personale che è del territorio.

La salvezza.

Magari.