La carica dei ventisette del Premio Chiara Giovani

Presentati ieri alla Feltrinelli di Varese i finalisti che si contenderanno la vittoria per il miglior racconto

– Ventisette splendidi giovani per altrettanti racconti finalisti della sezione “Premio Chiara Giovani” sono stati presentati domenica pomeriggio alla libreria Feltrinelli di corso Moro, la sala al secondo piano gremita di presenti – fra cui il sindaco Davide Galimberti e l’assessore alla Cultura Roberto Cecchi – a raccogliere un entusiasmo inaspettato per il mestiere di scrivere da chi ha ancora una vita intera davanti a sé, e tante possibili strade da percorrere. Eppure è proprio così: da tanti anni il Chiara semina bene e raccoglie meglio, reclutando tutte le più belle voci giovanili in campo, che sentono la scrittura come una modalità espressiva connaturata al loro essere: ed è bello, e fa bene al cuore vederli così schietti, nella loro freschezza sincera di chi ancora nasce con la penna in mano, e spera di farne il mestiere di una vita.

Tutti studenti di liceo o universitari: non a caso la sezione è allestita in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese ed è riservata a giovani dai 15 ai 25 anni, residenti in Italia e nella Svizzera italiana o italiani all’estero, a cui era stato richiesto di produrre un racconto originale ed inedito sulla traccia “La porta di casa”; dai 155 i racconti pervenuti, selezionati da una Giuria Tecnica presieduta dallo scrittore e magistrato Giuseppe Battarino, è stato tratto un volume a cura dell’Associazione “Amici di Piero Chiara”.

Una presentazione, introdotta da Bambi Lazzati e condotta da Battarino e Andrea Giacometti, che ha tenuto incatenato l’uditorio fra racconti di vita e di aspirazioni, letture di stralci dai racconti ed emozioni sottese alla composizione. Ecco i partecipanti in ordine di presentazione: Manuel Caldarese da Orzinuovi (BS), del ’93, “Che cosa è sano”; Alessandro Neri da Bissone – CH, 1999, “La porta di casa”; Beatrice Massara da Sumirago, 2001, “La porta di casa”; Martina Pastori da Rho,

1997, “Chicchi di grano”; Mattia De Rinaldis da Varese (alla terza partecipazione, vincitore nel 2015), 1992; Chiara Maria Jacazzi da Varese, 2000, “La porta del cuore”; Chiara Aquilino da Gallarate, 1997, “La porta invisibile”; Micol Vanni da Luino, 1992, “Fiori, frutta e un gatto cinese”; Arianna Trombaccia, romana, 1996, “Anniversario”; Elettra Aldinio, Cantello, 2000, “Oltre le colonne d’Ercole”; Federica Valentina Consolandi (unica mamma in concorso), Cesate (MI), 1994, “Le porte sotto il divano”; Giulio Pistolesi, Milano, 1909, “Rebecca”; Loredana Esposito, Ferno, 1992, “Lo scatto”; Tommaso Merati, Somma Lombardo, 1997, “Nella casa del custode”; Beatrice Maria Paris, Varese, 2001, “La porta di casa”; Iacopo Savoia, Bellinzona – CH, 1999, “Quando vai allo zoo, non dar del pane al pazzo”; Federica Sommaruga, Lugano – Ch, 1999, “Dell’ultimo orizzonte”; Maddalena Franco, Varese, 2001, “Sette passi, cinque gradini”; Luca Passi, Varese, 1997, “Come un essere umano”; Anna Lenzin, Agra – CH, 1999, “L’importanza della routine”; Chiara Andreatta, Lonate Pozzolo, 1996, “Il ritorno”. Si aggiungono anche i seguenti racconti le cui novelle firme erano assenti giustificate: “L’ultima soglia”, di Oreste Campagner, del 1992, Cugliate Fabiasco (VA); “Itaca fa rumore”, di Sebastiano Colaluce, del 1997, Varese;); “La porta di casa”, di Lucia Giannini, del 1992, Gassino Torinese (TO); “Se non c’è la porta entrano i cattivi”, di Alessandro Padovani, del 1993, Pedavena (BL); “Magnolia”, di Michele Ponti, del 1998, Induno Olona (VA); “Rossa e verde”, di Sara Tomassini, del 1993, Villanova d’Albenga (SV).