La bufala dell’inceneritore scatena l’ira di Poliseno

Il sindaco nega la possibilità: «Allarmi falsi e ingiuriosi»

Nessun inceneritore sta per sorgere in città o nei Comuni limitrofi: il sindaco smentisce quelle che non esita a definire «notizie totalmente false e ingiuriose».

Non è la prima volta che qualcuno diffonde simili voci, mettendo in allarme la popolazione: ecco perché il capo dell’esecutivo annuncia «una querela con una pesante richiesta di risarcimento danni a favore della città. Ho dato mandato ai legali del Comune di procedere in tal senso».

Quelle circolanti in questi giorni sono infatti illazioni «volte a confondere e spaventare i cittadini, con il solo fine di alimentare sterili polemiche per screditare l’istituzione comunale e la sua amministrazione»: di queste insinuazioni il primo cittadino è stato messo al corrente da «alcuni cassanesi avvicinati da particolari personaggi o che hanno ricevuto messaggi via sms, Whatsapp e Facebook». Messaggi riguardanti, appunto, la possibile costruzione di un termodistruttore a Cassano o nelle immediate vicinanze.

Il sindaco non ha dubbi sulla regia che guiderebbe «questo becero tentativo di divulgare notizie false»: una manovra dietro la quale Poliseno vede la «chiara volontà di qualcuno di iniziare una campagna elettorale», con lo scopo di «accaparrarsi qualche voto, cavalcando la paura».

Il primo cittadino trova inoltre «bizzarro pensare che un’amministrazione che sta terminando il suo mandato possa acconsentire a idee progettuali di questo tipo». Fra l’altro, prosegue il sindaco, non sarebbe neppure possibile, visto che «la Regione Lombardia ha vietato l’apertura e l’avvio di nuovi inceneritori». Un termodistruttore, oltretutto, non avrebbe proprio senso in una realtà come quella di Cassano Magnago, che non è soltanto leader nella raccolta differenziata, ma «sta promuovendo una campagna di “Città a rifiuto zero”», con l’obiettivo di eliminare la produzione di scarti non recuperabili. Insomma, esclama Poliseno, «grazie a Dio, un inceneritore nella nostra città sarebbe già fallito nel giro di un mese perché non avrebbe materia prima».

Su certi temi, avverte il primo cittadino, non si scherza: «Faccio parte di quella generazione di ragazzi che, in giovanissima età, guardava con ammirazione chi all’inizio degli anni Novanta intraprese e vinse una dura battaglia contro l’inceneritore in città». Una battaglia che, conclude Poliseno, «ha contribuito alla formazione della mia coscienza civica».