Brucia il pallone di San Vittore. Con buoni auspici per la nostra città

Positivo il bilancio della cinque giorni di celebrazioni per il patrono di Varese

Brucia bene il pallone con tanti buoni auspici dalla festa di San Vittore.

Ieri mattina si è ripetuto l’antico Rito del Faro nella Basilica dedicata al santo soldato, protettore di Varese. Come domenica mattina per la festa popolare, anche ieri per quella liturgica il prevosto della città, monsignor Luigi Panighetti, ha acceso il grande pallone di bambagia che simboleggia il martirio di Vittore. La tradizione vuole che si possa interpretare la fiammata e il fuoco propagatosi veloce e vigoroso fa sperare bene.

Bene quanto sono andati questi «giorni intensi e di positiva presenza – racconta il prevosto -. È emerso uno spaccato della città e il tentativo di fare raccordo tra rioni, tra realtà che si occupano di solidarietà, di uscire da forme individualiste e l’incontro di fatto della società religiosa e civile. Sono tutti elementi positivi che danno spessore alla festa del patrono».

A tracciare un bilancio complessivo delle manifestazioni sorta intorno alla patronale è Giuseppe Redaelli che si è occupato dell’organizzazione con Varesèsolidale.

«È tutto sommato positivo, considerate le avversità metereologiche. L’affluenza alla cena solidale è stata ampia, mentre è stata un po’ deludente l’iniziativa in piazza Podestà, dove ci aspettavamo una più intensa partecipazione giovanile. Questo, a caldo, è uno dei punti da ripensare per il prossimo anno in modo da premiare lo sforzo di chi si è impegnato. Dalla serata con Enzo Iacchetti a quella con Claudia Donadoni, per esempio, eravamo più rodati. Nel complesso globale, sentendo anche il parere espresso dalla gente, è sicuramente positivo».

L’ultimo evento di ieri pomeriggio era per i giovanissimi.

«Ringrazio per la disponibilità dei Vigili del fuoco in congedo, animatori degli oratori e Croce Rossa. Abbiamo apprezzato lo spirito col quale si sono messi in gioco per far festeggiare patrono ai bambini».

«Chi ha partecipato si è divertito tra balli e giochi – spiega Elena Anselmi, educatrice della comunità pastorale S. Antonio abate – il riscontro coi genitori è stato buono per le prove che anno animato le piazze intorno alla basilica facendo misurare i ragazzi con la realtà de centro cittadino alla scoperta di Arco Mera Battistero o Bernascone».

Sotto il tendone di piazza san Vittore si sono alternati con Croce Rossa.

«L’esperienza mediata dai pupazzi, coi quali i piccoli sono saliti in ambulanza e dei quali si sono presi cura, ha permesso loro di capire come lavora chi presta il primo soccorso. Per il prossimo anno andrà affinata la collaborazione, ma l’esperienza è stata molto positiva».

A chiudere le intense giornate, poi, è stato il grande concerto di San Vittore eseguito da Coro da Camera di Varese, diretto da Gabriele Conti; Gruppo Polifonico Josquin Despréz, diretto da Francesco Miotti e Orchestra Ildebrando Pizzetti, diretta da Enrico Saverio Pagano.