Corto Weekend, cuore della cultura

La Città Giardino è stata protagonista del cinema di alta qualità, che ha coinvolto i giovani

La cultura cinematografica è stata protagonista al Sacro Monte di Varese, con “Corto Weekend”.

Regalando ai varesini una tre giorni di grande cultura.

Varese, da venerdì 22 a domenica 24 settembre 2017, è stata un’inedita sorpresa per tutti i partecipanti coinvolti, complice il primo fine settimana autunnale, tiepido e sereno.

Spesso “involontariamente” la vera magia del cinema ha avvolto chiunque raggiungesse il borgo. Di giorno si potevano incontrare le crew che avevano raccolto la sfida di ideare, realizzare e produrre un corto in soli due giorni, rispettando due vincoli: la location, Sacro Monte appunto, e il misterioso oggetto, rivelato alle 19 di venerdì 22 settembre a tutti gli iscritti: una cartolina.

Al calar della sera semplici visitatori e pellegrini incontravano sul cammino verso il Santuario decine di cuffie illuminate: non venivano assolutamente disturbati dalla manifestazione di EventiAvanti ma bensì si trasformavano in spettatori involontari dei veri spettatori della raffinata selezione di corti premiati nei principali festival internazionali (Giffoni Film Festival, Social World Film Festival, Festival dei Popoli e Religioni, 74° Festival del Cinema di Venezia, Castelli in Aria-Festival Internazionale del Cinema Giovane di Bellinzona), proiettati durante la tre giorni in tre diversi angoli pittoreschi.

Capitanata da Giulio Guerrieri, l’organizzazione ha giocato una carta unica ed emozionante in landa prealpina, dopo Abruzzo e Sicilia, “invadendo” anche luoghi quotidiani ai piedi del Sito Unesco: l’organizzazione ha voluto portare nelle scuole il messaggio di Corto Weekend.

La prescelta è stata il Liceo Manzoni di via Monte Rosa, dove, grazie all’infaticabile corpo docente, sabato 23 settembre ha fatto il suo ingresso Gino Buscaglia, il presidente di CastellinAria, Festival del cinema giovane. Accompagnato da Alessandro Cantarella, il navigato critico cinematografico ha condotto due ore di confronto con una quarantina di studenti, talmente tanto recettivi da aver lasciato a bocca aperta gli stessi relatori: lettura e analisi dei cortometraggi proposti sono stati effettuati “a prima vista” con ottima capacità di sintesi e di “compartecipazione” dei temi giovanili e sociali proposti. Nell’ottica di dar vita ad un vero e proprio “circuito” scuola/lavoro, Buscaglia al termine dell’intervento ha auspicato le classi del Manzoni a partecipare nel ruolo privilegiato di “giurati” alla prossima edizione del festival svizzero.

Il Sacro Monte è stato il palcoscenico naturale di short film su bullismo, conflitti, anoressia e ambiguità sessuale, quanto migrazione, guerra e invecchiamento della società, oltre ad aver omaggiato il Cinema d’Animazione di Osvaldo Cavandoli nel decennale della sua scomparsa, in collaborazione con il Festival milanese Itala.

Giulio Guerrieri ha identificato ne Il Viandante l’associazione di volontariato a cui verrà donato il “raccolto” di Corto Weekend, proprio perché la sua azione è invisibile ai più, ma poggia sul volontariato vero, quello che si sporca le mani solo per un sorriso.

Autentiche rivelazioni i premi e le partecipazioni cinematografiche. Innanzitutto la Giuria di esperti che si è riunita nel tardo pomeriggio per visionare e valutare i corti “all’impronta”, realizzati al Sacro Monte in soli due giorni, omaggiando di una deroga di due ore sulla consegna tutte le crew iscritte alla gara di cortometraggi: un team affiatatissimo sin dalle prime battute, composto da professionisti come Nadia Kibout (attrice&regista), Giorgio Centamore (autore/attore), Alessandro Cantarella (autore/attore), Fabrizio Deplano (videomaker), Franco Fiume (regista televisivo), Damian Lo Pinto (attore), Viola Folador (regista) e Giorgio Martignoni (sceneggiatore).

I primi riconoscimenti e le relative proiezioni al Camponovo, splendida location gremita di veri appassionati “in cuffia”, sono stati il PREMIO CARTOLINA CORTO WEEK-END 2017 per interpreti under 17, assegnati ai giovani attori delle opere in corto acclamate in tutto il mondo: Riccardo Antonaci (Italia – CANDIE BOY di Arianna Del Grosso), Zayn Khalaf (Syria – Mare Nostrum di Rana Kazkaz e Anas Khalaf), Candela Moreno (Barcellona – MI AMIGO NAIM di José Luis López), Victoria Silvestro (Italia – ADELE di Giuseppe Francesco Maione), Damian Lo Pinto (ITALIA – Ali Velate di Nadia Kibout), Fabio Palmisano (Italia – Mattia sa Volare” di Alessandro Porzio).

Sulla quindicina di squadre iscritte per realizzare un corto in un solo weekend girando nel borgo sacro e per contendersi il premio della Giuria, ha prevalso quello di Samuele Bianchi, che ha dedicato il titolo della sua opera proprio all’oggetto misterioso. La Cartolina ha vinto il premio Miglior Cortometraggio per l’aderenza ai vincoli di location (Sacro Monte) e oggetto (la cartolina), per il miglior uso del mezzo e per il taglio leggero e ironico.

Una menzione speciale per le musiche, che da regolamento dovevano essere originali, è stata consegnata a Maria Rosa Sabella che ha partecipato con un gruppo di “invisibili” con il suo Guardando la bellezza del Sacro Monte: il premio Miglior Colonna Sonora è stata attribuita a Valerio Antonini per le sue composizioni che narrano la vita degli invisibili. Per la sezione UNDER 17 la Giuria ha assegnato un premio ex aequo per il miglior cortometraggio ai due lavori Just Like old Time di Francesca Picarelli Perrotta e a Come si fa un film del trio Filippo Sarzi Amadè, Alessandro Bossi e Arianna Perone.

L’organizzazione esprime i suoi più sinceri ringraziamenti tutti gli abitanti del Sito Unesco, che per tre giorni hanno accolto quest’insolita manifestazione, e lo splendido pubblico che ha scalato la Via Sacra per godere di una selezione in corto, veramente inedita per Varese.

Il direttore artistico in persona, infatti, ha voluto dedicare l’ultima proiezione proprio alla giovane giurata Viola Folador, che con il suo L’ansia del giallo sta mietendo numerosi premi. «Perché l’attenzione al territorio parte proprio dai piccoli gesti culturali che spesso generano sfide a colpi etici, sociali e solidali. E creano un corto circuito umano» spiegano gli organizzatori.