Il figlio omicida non parla. Perché ha ucciso Michele?

Giuliano Drammis, 49 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere ieri davanti al gip

Si è avvalso della facoltà di non rispondere , 49 anni, meccanico disoccupato, accusato dell’omicidio del padre , 75 anni. Assistito dall’avvocatessa del foro di Brescia, è comparso ieri mattina davanti al gip di Varese . L’uomo, come suo diritto, ha scelto di non sottoporsi a interrogatorio non rilasciando alcuna dichiarazione sull’accaduto.

Il quarantanovenne era stato arrestato nella notte tra lunedì e martedì dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Varese: al culmine di un litigio con il padre, in preda ai fumi dell’alcol, ha aggredito l’anziano genitore ferendolo in modo gravissimo a mani nude. Il figlio ha infierito con calci e pugni sull’anziano genitore, titolare con l’altro figlio Angelo di una ditta di scavi e trasporto inerti con sede a Induno Olona in via Verdi, dove si è consumato il violentissimo pestaggio. Arrivando a sbattere la testa della vittima contro il ripiano in marmo della cucina.

I carabinieri, chiamati dalla moglie della vittima e madre dell’omicida, hanno trovato il quarantanovenne sulla soglia di casa. L’uomo avrebbe minimizzato parlando di un paio di schiaffi al padre sostenendo che non era necessario l’intervento dei militari. Naturalmente i carabinieri hanno fatto ciò che dovevano; il 118 ha trasportato d’urgenza il settantacinquenne in ospedale dove è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva in prognosi riservata. La vittima è spirata nella tarda mattinata di mercoledì.

Drammis jr., già accusato la notte dell’aggressione con l’accusa di tentato omicidio, risponde adesso di omicidio. La procura sta ora lavorando per raccogliere tutti gli elementi in modo da formulare un capo di imputazione completo che potrebbe essere quello di omicidio volontario o quello di omicidio preterintenzionale.

Disposti rillievi scientifici nell’abitazione dove si è consumata l’aggressione in modo da avere tutti i riscontri necessari a ricostruire con esattezza l’accaduto. Già ascoltata la moglie della vittima, presente al fatto.

Restano ignoti i motivi che hanno spinto il quarantanovenne a tanta violenza. Pare che tra padre e figlio, il quale ha piccoli precedenti e sembrerebbe una dipendenza da alcol, non andassero d’accordo da tempo. Michele Drammis a Induno era conosciuto e stimato. Descritto da tutti come un gran lavoratore, con la sua azienda aveva partecipato anche a dei cantieri accessori alla realizzazione dell’Arcisate-Stabio.