Scoprire i vicoli del Sacro Monte

Un viaggio artistico e teatrale nell’antico borgo grazie a Karakorum Teatro e Progetto Iceberg

Camminare tra i vicoli del Sacro Monte per scoprire il senso di un viaggio, sia esso quello del migrante in cerca di una vita migliore, o del pellegrino in cerca di spiritualità. É la nuova sfida proposta da Karakorum teatro e Progetto Iceberg con lo spettacolo inedito «Il Sacro Monte: storia del rifugio di santi e rivoluzionari» che debutta domenica nel borgo.

Tre le repliche, sempre la domenica mattina in vetta, alle 11, da qui a fine mese per scoprire i mille significati del Monte sacro ai varesini.

Lo spettacolo è ideato ed interpretato da Stefano Beghi e Matteo Sanna, fondatori di Karakorum teatro e ideatori di Iceberg, un pacchetto di spettacoli itineranti che coinvolgono il pubblico alla scoperta di storie e segreti della città giardino e dei suoi luoghi simbolo. Dal rifugio antiaereo dei Giardini Estensi alla ex Caserma Garibaldi, passando per l’Isolino Virginia e ora, da ultimo, la vetta del Sacro Monte. Svelata nel suo significato più intimo attraverso una serie di intrecci di vicoli e vicende di cui sarà protagonista innanzi tutto il pubblico. Un’anteprima assoluta quest’ultima, nata per contribuire alla nuova edizione del festival «Tra Sacro e Sacro Monte» che ogni Estate trasforma i migliori scorci del Borgo in palcoscenici e scenografie d’arte.

Interpreta perfettamente lo spirito del festival lo spettacolo proposto dai due giovani attori e sceneggiatori che, assieme al pubblico, attraverseranno le vie del Sacro Monte indagando la vita, gli ideali, la fede e infine la relazione fra gli uomini. «Ma non due uomini qualunque!», assicurano Sanna e Beghi nel presentare il loro lavoro.

Per capirne il senso bisogna ripercorrere il percorso creativo da cui è nato lo spettacolo, partendo dal concetto stesso di Monte: «Il punto più lontano dal centro vitale della città, periferia, luogo dell’isolamento, della fuga, nascondiglio perfetto per coloro che hanno qualcosa o qualcuno da nascondere, qualcosa o qualcuno da cui scappare – spiegano i protagonisti – Ma quando un monte diventa il Sacro Monte, quell’estremità diventa il punto di osservazione dal quale ogni difetto sparisce,

ogni rumore si attenua, ogni elemento del quotidiano lascia spazio allo sguardo capace di guardare oltre la città». E partono da qui i parallelismi tra la fuga del profugo e la ricerca del pellegrino, tra il divino e il terreno, il sacro e il profano, speranze e sofferenze che trovano il loro punto d’incontro nel tema del viaggio. «Per scoprire Santa Maria del Monte dobbiamo metterci in cammino: in questo spettacolo itinerante il pubblico è condotto in una salita al Monte per raccontare di quel mettersi in viaggio alla ricerca di qualcosa di meglio, di una promessa, una speranza, un desiderio di cambiare le cose, di un al di là», scrive Karakorum teatro nella presentazione dello spettacolo coprodotto con il Festival «Tra Sacro e Sacro Monte» in collaborazione con Kentro, Comune di Varese, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Varese e Parco Campo dei Fiori. L’ingresso è gratuito ma la prenotazione obbligatoria sul sito karakorumteatro.it. Primo appuntamento domenica alle 11 all’imbocco di via Salvatore Bianchi.