Tentato omicidio a Malnate, processo rinviato. Spariti vittima e supertestimone

Antonio Danieli aveva sparato ad un marocchino nel 2013: era stato arrestato due anni dopo

– Tentato omicidio per droga a Malnate: spariti vittima e supertestimone. Processo rinviato al 9 novembre per consentire alla procura di rintracciare i due “fantasmi.

I fatti risalgono al 2013, ma l’imputato fu arrestato due anni dopo, al termine di una caccia all’uomo che aveva portato gli inquirenti varesini in Toscana dove l’uomo s’era, come dire, rifatto un’attività coltivando campi di marijuana.

L’imputato era riuscito in un’impresa impari: sparare cinque colpi di pistola contro una persona per mandarla quasi all’altro mondo e poi riuscire a far perdere le proprie tracce per cambiare vita e coltivare in grande marijuana, ma non in Messico: a Massa Carrara.

Dopo l’agguato datato 2013 ai danni di un uomo di origini marocchine, Antonio Danieli, ricercato dai carabinieri perché accusato di tentato omicidio per fatti riconducibili allo spaccio di droga era quasi riuscito a farcela con un sistema diabolico: trasferirsi in campagna, non usare mai il telefono, fidarsi solo dei internet.

Un fatto, questo, che l’ha portato dritto nelle mani della giustizia grazie anche alle capacità degli investigatori che hanno saputo fiutare le tracce telematiche lasciate da acquisti online e attività “social”. La cattura era avvenuta due anni dopo i fatti.

Una storia iniziata quando un uomo di origini nordafricane aveva suonato mezzo morto al pronto soccorso dell’ospedale di Tradate, raggiunto a stento su una Panda: portava addosso cinque colpi di pistola; l’agguato era avvenuto poco prima nella piazzetta di Malnate sembra per fatti legati allo spaccio di stupefacenti. I carabinieri si erano attivati sul fronte dei testimoni, della balistica, dei confidenti; saltò fuori un nome, quello del trentatreenne di Vedano Olona, che però era sparito dalla circolazione. Non si trovava nella sua casa, né nella pizzeria che gestiva: svanito nel nulla.

A quel punto il nucleo investigativo dei carabinieri aveva iniziato a vagliare il web. Ed erano arrivate le sorprese: i militari erano risaliti a messaggi privati mandati dall’imputato ad amici vari. E risalendo il flusso dei messaggi i militari erano arrivati a lui. Arrestandolo. Chiuse le indagini, arrivato il rinvio a giudizio, si giunge in aula.

Ma la storia a questo puntosi ingarbuglia ulteriormente. Nei mesi sono spariti sia il superteste, che si sarebbe trovato in auto con Danieli mentre lui sparava alla vittima, sia la vittima stessa.

E questo potrebbe rappresentare un problema visto che il ferito non è stato sentito in sede di incidente probatorio e che il suo eventuale mancato confronto con l’imputato potrebbe andare a favore del reo presunto, secondo la legge. Di qui la decisione di rinviare il procedimento al 9 novembre 2017 per consentire alla procura di eseguire tutte le ricerche del caso.

Impossibile prevedere che una vittima e un testimone potessero sparire nel nulla.