Riscoprire e salvare il Bardello. Insegnando l’arte della pesca ai bambini

In 85 piccoli pescatori per la gara nelle acque del fiume che l’Amministrazione vuole riqualificare. «Non un problema ma una risorsa»

Una bellissima giornata di sport, all’aria aperta e a contatto con la natura, per riappropriarsi di un bene per troppo tempo trascurato come il fiume Bardello che attraversa il centro di Besozzo. Sono stati 85, ma le richieste arrivate hanno superato quota 100, i bambini iscritti alla gara di pesca sul fiume che si è svolta domenica nel parco di via Milano.

Una partecipazione eccezionale non solo dei bambini ma anche delle tante famiglie presenti, per un totale di circa 350 persone, all’evento organizzato dal Comune, con la collaborazione dell’associazione Amici del Bardello, della Fipsas di Varese, la federazione della pesca, i cui rappresentanti si sono recati nelle scuole besozzesi a raccontare il mondo della pesca e dell’Asd Caravate. «L’obiettivo è stato raggiunto – commenta il sindaco – è stata una giornata dedicata alla riscoperta del nostro fiume; abbiamo visto i bambini felici e i genitori soddisfatti. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato, dalla raccolta delle iscrizioni, alla cucina, all’ottima riuscita della manifestazione». Alla gara di pesca hanno partecipato anche i due figli del primo cittadino besozzese, per una giornata all’insegna del divertimento e della riscoperta, da parte dei più piccoli, di una disciplina tradizionale come la pesca.

«La partecipazione è stata davvero eccezionale – afferma , assessore alle Politiche del Territorio – abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni a ottantacinque partecipanti, anche se le richieste arrivate nel pomeriggio superavano ampiamente le cento». L’obiettivo insomma è stato raggiunto; il Bardello non è un problema ma una risorsa per Besozzo. «Questo è un esempio che si possono fare politiche del territorio in modo diverso facendo vivere una porzione del territorio, anche solo per un giorno, creando momenti aggregativi – prosegue Coghetto – la gara di pesca ne è un esempio. Abbiamo avuto circa trecentocinquanta persone che hanno goduto del nostro parco, lasciato i figli lungo la sponda a pescare o a giocare con i giochi nel parco; grazie alle associazioni che hanno collaborato».