Ustionato dall’incendio scoppiato in casa. Il cinquantatreenne non ce l’ha fatta

Alessandro Micheli è morto per complicazioni al Niguarda di Milano. È la terza vittima per roghi domestici dall’inizio dell’anno

Non ce l’ha fatta , 53 anni, l’uomo rimasto ustionato in seguito all’incendio divampato nella sua abitazione di via dei Mughetti in località Baraggia a Viggù nella notte tra mercoledì e giovedì.

Micheli era stato trovato in stato di semi incoscienza dai soccorritori all’interno del cottage di residenza. Era riuscito a trovare il modo di scappare da quella prigione di fuoco ma a caro prezzo: il cinquantatreenne è rimasto ustionato in modo gravissimo sul 50 per cento del corpo. Ustioni di secondo e terzo grado, il massimo della gravità. Soccorso era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Circolo di Varese. Quindi, proprio a causa della delicatezza della situazione, trasportato al centro grandi ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano.

Qui ha lottato per la vita per due giorni: ieri mattina il decesso. Troppo grave la situazione: il rischio in caso di ustioni è che subentrino infezioni fatali.

Chiarite in modo definitivo le cause dell’incendio: si è trattato di un corto circuito. Un fatto del tutto accidentale dunque. Un corto circuito che sarebbe partito da uno degli elettrodomestici che erano nella cucina dell’alloggio. Micheli a quell’ora, era l’una e mezza circa, quasi certamente dormiva. Potrebbe essere stato svegliato dal forte odore di fumo e essere entrato in contatto con le fiamme forse cercando di domare l’incendio o molto più probabilmente cercando di uscire dal villino in fiamme.

Addosso aveva degli indumenti in fibra sintetica che sono altamente infiammabili. Gli indumenti si sarebbero incendiati causando le ustioni fatali. Il rogo è poi stato spento dai vigili del fuoco di Varese intervenuti in posto con due squadre. Sono stati proprio i pompieri a determinare l’accidentalità dell’accaduto. Presenti anche i militari della compagnia carabinieri di Varese. Potrebbero essere disposti ulteriori accertamenti per stabilire perché si sia verificato il corto circuito fatale. Ovvero se l’impianto elettrico fosse a norma e fosse certificato oppure se l’elettrodomestico avesse dei problemi. E se vi fossero dei dispositivi salvavita. L’abitazione al momento è stata dichiarata inagibile. Il fuoco ha causato danni ingenti.

La salma di Micheli potrebbe essere composta e restituita ai familiari per le esequie già nelle prossime ore.

È già il terzo caso in provincia da inizio anno di vittima dovuta a un incendio divampato in abitazione per cause del tutto accidentali.