Se a vincere è chi consuma meno. Paolo campione della corsa più eco

L’istruttore ha percorso 43,82 chilometri consumando un solo litro di benzina

Percorrere 43,82 chilometri consumando un solo litro di benzina; il sogno di tutti gli automobilisti è stato raggiunto da che alla guida della sua auto ibrida si è aggiudicato il primo posto nella Gai Economy Run, la prima “corsa ibrida” d’Italia che si è corsa attorno al lago Maggiore, per 162 km, nelle scorse settimane, dove non vince chi arriva primo ma chi consuma meno.

Randazzo si è aggiudicato la Hybrid Pro, la gara riservata ai veterani del “pedale ecologico”; la somma dei consumi medi dei vincitori, ovvero 2,2 litri ogni cento chilometri per i piloti esperti e 2,6 litri ogni cento chilometri per i principianti, è risultata essere pari a quella di una singola utilitaria, ovvero 4,8 km ogni cento.

«Risultati che dimostrano ulteriormente l’efficienza e le potenzialità della motorizzazione ibrida in situazione di guida reale» spiegano gli organizzatori dell’evento partito e arrivato a Laveno Mombello, ovvero il Gai, il gruppo di acquisto ibrido di Carnago. «Mi stupisco ancora per quello che io e l’amico e rivale abbiamo compiuto; gli oltre 43 km al litro effettivo, sono frutto di lunghi studi e test che entrambi conduciamo giornalmente nell’utilizzo delle nostre auto» spiega Randazzo, vincitore nel 2011 di un campionato minimoto e istruttore di guida di auto ibride, ovvero alimentate sia in elettrico che a benzina.

Il record è stato ottenuto con un’auto stock e in condizioni di traffico domenicale. «Fare 162 km con poco più di cinque euro di benzina non rappresenta solo un irrisorio costo d’uso, ma anche bassissime emissioni inquinanti – prosegue il vincitore dell’insolita gara – tutti possono acquisire con poco impegno le basilari tecniche per migliorare i consumi sino al 60%».

La categoria Hybrid, riservata ai principianti, è stata vinta da , un allievo di Randazzo nel 2016. Testimonial della corsa, lo storico cronista Rai dai box della Formula Uno .

«La stessa Formula Uno sta diventando Formula Ibrida; il 50% di apporto alla potenza è elettrico e il 50% è dato da un motore termico» osserva Zermiani. «Noi del Gai abbiamo sempre creduto nell’ibrido come scelta razionale per arrivare a una mobilità più sostenibile – affermano i due fondatori e – in Italia, nel 2017, la quota mercato delle ibride è cresciuta dello 0.7% rispetto al 2016; l’ibrido ormai è una questione sociale».